“Bisogna evitare di ripetere errori commessi in passato disperdendo le risorse in tanti rivoli senza capitalizzarne i benefici. Il PNRR non deve essere una sommatoria di idee e progetti scollegati ma la traduzione di una visione condivisa”.
Vaccarino ha rilevato che occorre assicurare la massima sinergia tra PNRR, ciclo di programmazione europea 2021-2027, mentre ha osservato che il documento presentato dal Governo “appare incompleto in tema di riforme. A parte il capitolo giustizia, per gli interventi strutturali su fisco, lavoro, formazione e PA si limita a titoli generici. Nel PNRR è stato cancellato anche il tema della governance, “questione centrale che è bene affrontare con immediatezza e chiarezza. Al riguardo – ha aggiunto Vaccarino – proponiamo l’istituzione di una cabina di regia permanente tra Governo e parti sociali”.
Entrando nel dettaglio delle missioni, “la modernizzazione della pubblica amministrazione sarà decisiva per supportare il necessario processo di semplificazione e sburocratizzazione”. Importante il supporto al Piano Transizione 4.0 che “deve essere accompagnato per sostenere forme di investimento più trasversali per un coinvolgimento più ampio del nostro sistema produttivo”. Passi in avanti anche sul Superbonus 110% ma “è necessaria una proroga almeno a tutto il 2023. Lo strumento presenta straordinarie potenzialità ma presenta complessità ed esigenze di programmazione che richiedono un orizzonte temporale più ampio”.
Vaccarino ha segnalato qualche preoccupazione sul “richiamo alla eccessiva frammentazione del sistema produttivo” che rimanda a un pregiudizio nei confronti delle piccole imprese” che devono affrontare la sfida della competitività puntando su qualità e innovazione piuttosto che sulle dimensioni. Al riguardo ha sottolineato che una politica industriale che progetti interventi a taglia unica, su un modello ideale ma non reale, sarebbe destinata a non produrre i risultati attesi.
Il presidente della CNA ha concluso invitando il Governo a valorizzare l’intermediazione sociale “coinvolgendo le migliori energie del Paese per costruire un nuovo Rinascimento italiano in cui ricerca, innovazione, digitalizzazione e connessione diano slancio a un nuovo volto dell’Italia”.
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