Referendum, Alfano: “Il no alla riforma non produrrà le dimissioni del governo”

134

Angelino Alfano - copyright L'OpinionistaPESCARA – “Questo governo ha realizzato tante di quelle cose per cui non si puo’ dire che l’eventuale no debba produrre le dimissioni. Il referendum e’ una parte significativa e importante, ma non e’ il tutto dell’azione di Governo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine di un incontro per il Si’, aggiungendo che “le cose fatte sono troppe per essere assorbite dal solo eventuale no al referendum”.

“E’ un’iniziativa assolutamente normale che ha tutta l’istituzionalita’ che giustifica l’intervento di un presidente del Consiglio che promuove il voto. Suscita uno scandalo giusto perche’, a volte, la patina di ipocrisia e’ troppo spessa. C’e’ troppa ipocrisia”, ha aggiunto.

“Questo e’ il governo – ha aggiunto Alfano – che ha tenuto al sicuro il nostro Paese, che ha ridotto le tasse, che ha dato gli 80 euro, che ha eliminato l’articolo 18, che ha aumentato l’occupazione, che ha riformato la scuola e la Pubblica amministrazione. Il giudizio sull’intera azione del governo si dara’ quando ci saranno le elezioni politiche”.

“Abbiamo la convinzione che nel referendum la vera sfida sia tra innovatori e conservatori – ha sottolineato il ministro – chi vuole cambiare il Paese puo’ votare Si’, chi vuole mantenere le cose come stanno voti liberamente No. Votare Si’ e’ l’ultima occasione per cambiare e la prima occasione per avere un Paese piu’ efficiente. Su Si’ ora o un mai per sempre”.

“Si tratta della piu’ grande gestione di profughi dopo la Seconda Guerra Mondiale. Come ministro degli Interni e come uomo delle Istituzioni mi sono trovato nella condizione di dover scegliere, di fronte a un bivio. Faccio la cosa giusta, ma sconveniente o quella conveniente, ma sbagliata e far morire questi ragazzi in mare? Abbiamo voluto e preferito la prima strada scegliendo, crediamo, la cosa giusta, anche se non conveniente. C’e’ in ballo la vita umana”.

Cosi’ il ministro Alfano presso la ‘Cittadella dell’Accoglienza’ gestita dalla Caritas a Pescara. “Completato il compito di salvare vite umane c’e’ da gestire l’accoglienza – ha proseguito – Se tutti gli ottomila Comuni collaborassero al meglio, si potrebbero avere due immigrati per una comunita’ di mille abitanti. In una di 10mila abitanti ci sarebbero venti immigrati. Occorrerebbe una distribuzione piu’ equa. Noi lavoriamo perche’ tutti gli 8mila Comuni collaborino. Questa visita a Pescara dimostra che ognuno puo’ prestare il suo aiuto, come puo’, con braccia, mani, gambe. Il cuore dell’uomo ha un infinito desiderio di buono e questa e’ stata la carta vincente del Cristianesimo nei secoli. Bisogna saper coltivare e alimentare il bene. Mi auguro che questo bene possa diventare contagioso”.

Il ministro ha poi visitato la sede del Banco Alimentare Abruzzo-Molise. Su Trump: “E’ il presidente degli Stati Uniti d’America e noi auguriamo buon lavoro al presidente e un fantastico futuro all’America. Noi siamo alleati degli Usa. Siamo alleati del bene che gli Stati Uniti d’America possono continuare a fare al resto del Mondo e dunque non possiamo che sostenere la presidenza Trump per tutto il bene che potra’ fare”.

“Il nostro e’ un Paese che e’ stato sicuro ed e’ percepito come sicuro, in un contesto internazionale in cui non c’e’ rischio zero”, ha concluso Alfano rispondendo in merito al tema della sicurezza urbana. “Fin qui la prevenzione ha funzionato. Abbiamo registrato un +10% di turismo”, e su questo dato, secondo Alfano, “ha inciso la sicurezza del nostro Paese”. Infine ha parlato di terremoto: “Non spegneremo le luci dei riflettori anche quando i giornali si occuperanno di altro. Noi non ci distrarremo”.