“La disposizione legislativa”, precisano i vice Presidenti Italmopa Vincenzo Martinelli e Andrea Valente, “risulta altresì economicamente insostenibile: essa introduce, senza che sia stata predisposta una valutazione d’impatto, un nuovo complesso e pervasivo sistema di comunicazione dei flussi produttivi e commerciali dell’Industria molitoria, peraltro già tutti noti alle Amministrazioni competenti, che necessiterà di un adeguamento particolarmente oneroso delle strutture produttive. Deve essere chiaro che, senza significative modifiche, la norma determinerà sia l’interruzione parziale delle produzioni, fino al rischio di chiusura di molti impianti molitori, sia l’inevitabile ulteriore aumento dei prezzi di beni primari quali farine e semole”.
Stante la gravità della situazione, Italmopa ha chiesto al Ministro un incontro urgente volto a concordare gli interventi correttivi alla norma. In caso contrario, l’Associazione ritirerà, come primo segnale di disagio, la propria rappresentanza in seno alla Commissione Nazionale Sperimentale Grano Duro, fortemente voluta dal Mipaaf, e adotterà qualsiasi altra iniziativa volta alla tutela della sopravvivenza delle Aziende associate.
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