Dal report del 14 novembre 2016 sono poco più di 24.000 le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile in seguito alle forti scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell’Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre.
In particolare, sono circa 13.000 gli assistiti in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc nel proprio comune, oltre 8.800 le persone accolte presso le strutture alberghiere lungo la costa adriatica e sul lago Trasimeno e più di 1.800 in strutture ricettive distribuite sul territorio. Restano, infine, assistite in tende poco più di 400 persone, una quindicina nella regione Lazio e i restanti in Umbria.
Nella Regione Marche sono circa 17.600 gli assistiti: circa 9.600 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, quasi 900 in strutture ricettive sul territorio ed oltre 7.100 negli alberghi della costa.
In Umbria gli assistiti sono poco più di 4.000: oltre 2.200 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, 206 in strutture ricettive sul territorio, circa 1.200 negli alberghi individuati in altre aree nella stessa Regione, sul lago Trasimeno e circa 400 assistiti in tenda.
Per quanto riguarda, invece, i cittadini del Lazio gli assistiti sono circa 700: più di 70 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e quattordici in tenda. Le restanti persone hanno scelto di trasferirsi fuori regione: circa 490 negli alberghi della costa adriatica e oltre cento presso gli alloggi del piano CASE e MAP messi a disposizione in Abruzzo.
Nella Regione Abruzzo, infine, sono circa 1.700 gli assistiti: poco più di 1.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e più di 600 in strutture ricettive sul territorio.
È bene ricordare che i dati sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento e non comprendono tutti coloro che hanno individuato autonomamente una sistemazione.
Verifiche agli edifici scolastici
Mentre sono riprese ieri, le lezioni in diversi comuni terremotati, proseguono le verifiche di agibilità sugli edifici scolastici, effettuate, a seguito della scossa di magnitudo 6.5 del 30 ottobre, nelle quattro regioni del centro – Italia già interessate dagli eventi sismici del 24 agosto. Secondo i dati forniti dalle Regioni alla Di.coma.c., le squadre di tecnici abilitati Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) hanno effettuato complessivamente 674 sopralluoghi su istituiti scolastici di ogni ordine e grado. Si ricorda che ogni scuola può essere composta da più edifici: per questo motivo i dati forniti sono riferiti a questi ultimi e non alle scuole complessivamente.
Sono 442 i plessi agibili e 8 quelli che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono invece 35 gli esiti di inagibilità, mentre 189 sono quelli temporaneamente o parzialmente inagibili.
In particolare, nella Regione Lazio sono 64 le verifiche effettuate dalle quali risultano 50 istituti agibili, 13 temporaneamente o parzialmente inagibili e uno inagibile.
Nella Regione Marche sono invece 380 le verifiche effettuate che indicano 225 edifici dichiarati agibili e 4 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono invece 30 gli esiti di inagibilità mentre 121 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Le verifiche effettuate nella Regione Umbria sono 191, che indicano 135 edifici dichiarati agibili e 4 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 3, invece, gli esiti di inagibilità mentre 49 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Nella Regione Abruzzo sono 39 le verifiche effettuate: 32 edifici sono stati dichiarati agibili mentre 6 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili e uno inagibile.
Proseguono, contemporaneamente, le attività della task force composta dal gruppo di tecnici del Dipartimento della protezione civile e del Miur-Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca che, insieme alle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, sta lavorando a stretto contatto con i sindaci per la prosecuzione dell’anno scolastico nelle aree colpite dal terremoto.
In particolare, mentre sono in corso i lavori, previsti dopo il terremoto del 24 agosto, per la realizzazione di moduli scolastici temporanei ad Acquasanta Terme, Arquata del Tronto e Gualdo, si stanno valutando soluzioni alternative per gli edifici danneggiati.