Uscito il 19 maggio la nuova raccolta studio di Andrea Mietta. Prodotto da Hernan Brando, Respiro segna un punto di svolta per la sua musica
Cinque brani che mostrano una significativa evoluzione nello stile e nel genere musicale: Respiro, nuovo album del milanese Peligro è un sincretismo di sonorità rap, dance e pop. Un esperimento, per così dire, che ha reso soddisfatto l’artista, classe 1992, che lo ha voluto commentare dicendo che “Respiro è il mio inno alla libertà, il mio personalissimo modo di prendere una boccata d’aria fresca, di evadere”.
Continua quindi la collaborazione con Hernan Brando, incominciata sin dal 2013, e che ha portato alla pubblicazione del secondo album Musica Dannata – sempre nel 2013 – e all’EP Assoluto, pubblicato nel 2016. Rapper duro e puro, negli anni Peligro ha avuto modo di calcare i palchi dei principali eventi musicali della scena nazionale: tra questi ricordiamo il MEI di Faenza, il Deejay On Stage di Riccione ed il Tour Music Fest di Roma, oltre all’Emergenza Festival, il FluoRun ed il Premio Lunezia.
Nel 2019 ha pubblicato, sempre con Hernan Brando, il singolo Gemelli ed il brano Quanto ci costa. Quest’ultimo è, peraltro, incluso nel nuovo EP. Un brano che parla della felicità: di come questa sia – tante volte – a portata di mano ed irraggiungibile al tempo stesso. Qui Peligro sembra incitare l’ascoltatore a non temere di essere felici ed invita ad osare negli affetti. Molto introspettivi anche i brani Gemelli e Cuori blu.
La prima è una canzone che parla delle contingenze astrali, vere o presunte: quella dei Gemelli è infatti una costellazione, ed il singolo omonimo è uscito lo scorso giugno. Una metafora dei nostri differenti modi di essere e delle nostre molteplici sfaccettature. Cuori blu, invece, tratta del tema della tristezza e della malinconia.
Completano la tracklist Come se e Dietro. Si tratta dei brani, forse, più sperimentali; per questo più interessanti. Dietro è infatti una “rumba travestita da reggaeton”, che parla di lasciare indietro ciò che ci ha fatto soffrire. Come se è invece un brano ancora più audace: qui Peligro ha voluto sperimentare una fusione tra la musica trap, il two step ed il reggaeton; tanto per rimanere in tema con le sonorità caraibiche.
Fedele alla filosofia del never look back (mai guardare indietro), Peligro tenta una via sperimentale e dichiara – ai microfoni di Fourzine – che “Sono contento di come è venuto fuori il disco – racconta Peligro – come tutti gli artisti sono molto affezionato a tutte le mie canzoni, anche quelle venute male ma non è proprio questo il caso. Fa sempre piacere pubblicare un nuovo lavoro poi soprattutto in questo momento, avevo la necessità di farlo uscire perchè era lì, pronto. I brani sono diversi tra loro, ci sono tanti mondi diversi che vengono toccati, e anche tanti anni diversi, c’è una rumba travestita da reggaeton tipica di inizio Novecento, ci sono sonorità anni ‘90. La mia è un’evoluzione sonora continua, ogni progetto voglio che sia diverso dall’altro”.