“La nota – afferma l’on. Brambilla – è una risposta inequivocabile alle pressanti richieste della LEIDAA e delle altre associazioni, dell’Intergruppo parlamentare che ho l’onore di presiedere e mie personali formulate con un’interrogazione al ministro. Abbiamo sempre sostenuto che l’accudimento e la cura degli animali, essenziali per garantirne la salute e il benessere, non sono differibili, che le attività svolte dalle organizzazioni di tutela degli animali dovevano continuare su tutto il territorio nazionale, sempre in condizioni di sicurezza, e che per motivarle bastava invocare i motivi di salute, in quanto estesi alla sanità animale. Il ministero ci dà ragione e restituisce piena agibilità ai volontari che si occupano degli animali e ne promuovono le adozioni.
Anche quando la famiglia di destinazione risiede in un’altra Regione o in un altro Paese dell’Ue, purché si ricorra a trasportatori autorizzati e nel rispetto delle procedure operative per le adozioni internazionali. Il “via libera” – aggiunge – vale anche per il movimento dei cavalli confinati nei maneggi, fortemente penalizzati dalle misure di lockdown, le cui condizioni mi hanno indotto a presentare una specifica richiesta: ora è chiaro che dovrà essere permesso l’accesso agli affidatari e ai proprietari degli equini perché possano accudirli e farli muovere”.
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