“I cavalli – osserva l’ex ministro – hanno un rapporto affettivo forte con il proprietario o comunque con la persona cui fanno riferimento. Non poterla vedere rappresenta già una privazione, che si aggiunge alle sofferenze per il confinamento in spazi angusti. Le passeggiate e le pratiche riabilitative con i cavalli prevedono di per sé distanziamento e comunque è relativamente facile adottare accorgimenti per garantirne la sicurezza sanitaria. Dalla ripresa di queste attività dipende in larga parte la sopravvivenza degli animali stessi, il cui mantenimento ha un costo non trascurabile e che devono poter essere accuditi e curati quando è necessario”. Nella massa di regole e regolette proposte dal governo per la cosiddetta “fase 2” non c’è nulla che serva a risolvere il problema”.
Ma non è tutto. “Sarebbe bene – aggiunge la presidente di LEIDAA – cogliere l’occasione per metter fine all’ambiguità che circonda lo status giuridico degli equidi e dichiararli, senza se e senza ma, animali d’affezione”, come prevede la mia proposta di legge con tutte le logiche conseguenze che ne derivano: il divieto di macellazione di cavalli, asini, muli e bardotti, e i divieti di vendita e di consumo della loro carne su tutto il territorio nazionale, di importazione ed esportazione a fini alimentari, di sfruttamento in manifestazioni e spettacoli e di utilizzazione in esperimenti scientifici”.
Anche se i numeri parlano di un declino costante della macellazione, l’Italia resta uno dei principali consumatori al mondo di carne equina, la maggior parte della quale importata.
L'Opinionista® © 2008-2024 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube