Tecnologia

Ricerca dell’Università di Ginevra, le app di incontri non distruggono l’amore

GINEVRA – Nuovo anno in cerca di un partner stabile, con la pandemia ancora in corso che limita gli incontri dal vivo? Le app di incontri possono aiutare. Secondo una nuova ricerca dell’Universita’ di Ginevra, in Svizzera, non distruggono l’amore e anzi possono essere utili a trovare il Mr (o la Mrs) Big, per citare la nota serie ‘Sex And The City’. Lo studio, pubblicato su Plos One, ha dimostrato che le persone che hanno incontrato i loro partner su app online hanno spesso obiettivi di relazione a lungo termine, come andare a vivere insieme o avere un figlio, più forti e che questi nuovi modi di incontrare le persone incoraggiano la miscelazione socio-educativa e geografica.

Per arrivare a questa conclusione sono stati analizzati dati relativi a un campione di 3.235 persone di età superiore ai 18 anni che avevano una relazione e che avevano incontrato il proprio partner nell’ultimo decennio. La ricerca ha rilevato che le coppie che si sono formate dopo essersi incontrate su un’app erano più motivate dall’idea di convivere rispetto ad altre.

Inoltre le donne hanno menzionato il desiderio e la pianificazione di avere un figlio in futuro, più che quelle in relazioni nate in altro modo. “Lo studio non dice se l’intenzione finale dei partner sia quella di vivere insieme a lungo o a breve termine – dice la dottoressa Gina Potarca – ma dato che non c’è differenza nell’intenzione di sposarsi e che il matrimonio è ancora un’istituzione centrale in Svizzera, alcune di queste coppie probabilmente vedono la convivenza come un periodo di prova prima del matrimonio. È un approccio pragmatico in un Paese in cui il tasso di divorzi è costantemente intorno al 40%”.

Lo studio evidenzia anche un altro aspetto: le app di appuntamenti incoraggiano un mix di diversi livelli di istruzione, in particolare tra donne con un alto livello di istruzione e uomini con un livello di istruzione inferiore, in parte anche perché come evidenziano gli studiosi i metodi di selezione si concentrano principalmente sull’aspetto visivo.

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Redazione L'Opinionista

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