Ad attenderli a Gorky Park, sotto lo striscione di “arrivo”, c’erano gli amici più cari. E il 15 agosto la festa con l’incontro con una ventina di ragazzi tra i 16 ed i 18 anni che saranno i primi destinatari del progetto. Tutto è andato secondo il programma, anche se non è stato facile.
«Il viaggio è stato lungo e senza sosta. Siamo andati avanti tutti nella convinzione che stavamo facendo una grande impresa superando anche i momenti di sconforto che non hanno mancato di farsi sentire», spiega Paolo Ferraris, presidente di GEOforChildren e ideatore della maratona ciclistica solidale. «L’arrivo è stata una grande liberazione; è stata la soddisfazione di essersi misurati con se stessi per un traguardo ben più grande del nostro sforzo fisico e mentale. Vorremmo riproporre questa formula per la raccolta di fondi a scopo benefico: le idee non mancano».
Infatti la Ride to Moscow è stata organizzata con il preciso scopo di alimentare il fondo “Una porta per la vita”: fondo istituito appositamente per dare vita a progetti finalizzati alla formazione e al reinserimento sociale dei ragazzi orfani russi, dai 12 ai 18 anni, che una volta raggiunta la maggiore età dovranno lasciare gli istituti dove sono cresciuti. I costi “vivi” della Ride to Moscow sono stati sostenuti interamente dal presidente di GEOforChildren così da permettere di devolvere in beneficenza tutti i contributi raccolti.
«In questa grande impresa ci ha spinto l’obiettivo finale», prosegue Ferraris. «Non sono mancati momenti di sconforto dettati dalla fatica, dal freddo e dalle intemperie che abbiamo dovuto affrontare, dalle difficoltà trovate sulle strade non sempre perfettamente asfaltate e talvolta non al riparo dal passaggio di mezzi a forte velocità». I tre ciclisti sono stati coadiuvati nella loro avventura da uno staff di dieci persone tra i quali, oltre ad alcuni familiari, anche un medico, un massaggiatore e un meccanico delle bici. Tutti si sono sottoposti a duri ritmi per permettere ai tre di arrivare a Mosca.
«Un lavoro di squadra che ha dato i suoi frutti. Abbiamo posto le basi, adesso si tratta di sviluppare i progetti specifici per aiutare questi ragazzi». Nei prossimi giorni la carovana di Ride to Moscow farà ritorno in Friuli Venezia Giulia. A settembre è prevista una giornata di chiusura del progetto.
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