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Riecco ‘Il cantante mascherato’, Milly Carlucci: “Torno per divertire”

Milly Carlucci

ROMA – Nove spettacolari maschere: il Lupo, la Tigre azzurra, la Giraffa, la Pecorella, il Pappagallo, la Farfalla, il Gatto, il Baby alieno e l’Orsetto. “Sotto di esse si celano altrettanti personaggi famosissimi la cui reale identità è completamente nascosta dagli sfarzosi costumi che indossano: il primo problema da affrontare è la segretezza. In tutta la produzione sono pochissime le persone che abbiano conoscenza del nome della persona che si cela sotto la maschera”.

Milly Carlucci annuncia così il ritorno su Rai1 del “Cantante Mascherato”, il talent game show in onda dal 29 gennaio, prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy. Tra novità e conferme Carlucci condurrà, per cinque venerdì sera, il programma rivelazione della scorsa stagione tv. Al suo fianco, in questa seconda edizione, cinque giurati d’eccezione: Patty Pravo, Flavio Insinna, Francesco Facchinetti e due new entry, Costantino Della Gherardesca e Caterina Balivo, che torna in tv dopo un periodo volontario di pausa.

“Il programma parte come un gioco per bambini: un facciamo finta che io sia”, fa notare Carlucci, che ha presentato oggi la trasmissione con il direttore di Rai1 Stefano Coletta insieme ai giurati, tutti in collegamento video. Saranno i giurati insieme al pubblico a casa tramite il voto social (sui profili ufficiali del programma) a giudicare le esibizioni dei concorrenti in gara. Quest’anno il cast si arricchirà di un pool investigativo composto da 30 detective, presenti in platea.

Stefano Coletta ha osservato: “La “detection” intrigherà anche me, ça va sans dire, quindi, ovviamente, non posso svelare quello che è il perno di questo talent game. L’adattamento di questo format sudcoreano ha impattato con potenza in molti paesi europei, non solo qui in Italia. Il Cantante Mascherato mi ha tenuto a battesimo come direttore di Rai1. Milly Carlucci è un capoprogetto completo. Nella prima serata, la pietra miliare del servizio pubblico ci consegna un dovere: l’intrattenimento deve continuare ad esserci, lo dimostrano i dati, mettendo, ovviamente, al sicuro la salute dei lavoratori. Potevamo fare un canale all news, ma era necessario uno spazio per l’evasione, per riempire anche le solitudini”.

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Redazione L'Opinionista

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