L’Italia ha notevoli problemi di gestione dei rifiuti con conseguenti condanne e multe da parte dell’Europa. La carenza di impianti, in particolare per il trattamento dell’umido, causa il conseguente trasporto fuori dal nostro Paese che si ripercuote sulla TARI e sull’ambiente a causa della massiccia movimentazione dei camion. Bisognerebbe spiegare ai cittadini, che gli impianti di trattamento rifiuti sono fondamentali: se costruiti rispettando la legge non procurano nessun odore molesto, non causano malattie e spesso, nel luogo dove vengono localizzati, viene sospesa la TARI a mo’ di ristoro. In tutto il mondo, nel settore rifiuti, si seguono i principi di prevenzione, precauzione e collaborazione: in Italia si segue il principio “Dovunque ma non a casa mia!”.
Un esempio virtuoso: la Svezia
Sarebbe bello, anche se utopico, che l’Italia riuscisse a imitare la Svezia: essa già dagli anni ‘70 ha investito massicciamente nell’ Economia Circolare puntando sulla raccolta differenziata, incentivata da premi in denaro, attuando il massimo riutilizzo, il riciclo e lo scambio. I loro 34 termovalorizzatori producono acqua calda e non energia elettrica, per la quale si servono del nucleare, l’idroelettrico e l’eolico riuscendo già dal ‘90 a rinunciare al carbone. Nei primi anni 2000 era già stato superato il sistema discarica. Nel 2015 è stato aperto il primo centro commerciale che vende solo oggetti riciclati. Va infine sottolineato che l’Italia intera è impreparata nella gestione dei rifiuti e nell’approvvigionamento energetico.
Il futuro dell’Europa: l’idrogeno
L’Unione Europea ha emanato nuove linee guida in tema rifornimenti energetici alternativi mettendo l’idrogeno proveniente da fonti rinnovabili al centro della strategia energetica del prossimo trentennio per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione che l’UE intende raggiungere nel 2050. La Commissione europea per raggiungere tale obiettivo prevede investimenti tra i 180 e i 470 miliardi di euro: per ottenere tali fondi le aziende del centro-nord Europa, ovviamente Germania in testa, si sono già attivate presentando progetti e sperimentazioni che stanno già generando nuovi posti di lavoro, oltre ad un minore inquinamento. Attraverso le centrali di gassificazione è possibile produrre ogni giorno migliaia di metri cubi di gas di sintesi (syngas) grazie al Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) e al Combustibile Solido Secondario (CSS) che derivano dai rifiuti indifferenziati provenienti dagli impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) destinati alla produzione di energia elettrica. La Commissione Europea ha indicato il syngas, già contenente idrogeno puro, come un passaggio chiave nella produzione di molti elementi come il metanolo, l’etanolo e l’urea.
I rifiuti: protagonisti all’Expo di Dubai
Sarà Dubai, il 1° ottobre 2021, a raccogliere il testimone dell’Esposizione universale di Milano. Il filo conduttore sarà la sostenibilità ambientale, le risorse del pianeta e l’intelligenza umana con una particolare attenzione alla ricerca di progetti che possano garantire, dopo l’esaurimento delle giacenze petrolifere di Dubai e il conseguente acquisto da Abu Dhabi, rifornimenti energetici destinati alla mobilità a basso costo. “Connessione di intelligenze per un futuro più futuribile”. Vedremo sfilare multinazionali americane, cinesi, coreane ecc. Una multinazionale californiana porterà il trasferimento virtuale delle persone da Dubai ad Abu Dhabi. E’ stato chiesto, a grossi imprenditore dei rifiuti italiani, “E voi cosa ci portate?”. La risposta è semplice: Dubai conferisce in discarica circa 10.000 tonnellate di rifiuti al giorno (poca cosa rispetto alle 17.000 di Buenos Aires): i rifiuti urbani e le plastiche non riciclabili possono essere trasformati in combustibile da bruciare in gassificatori con bassissimo impatto ambientale in modo da produrre idrogeno e metanolo. Soluzione semplice, economica, sostenibile ed efficiente. Questa è l’Italia vincente, l’Italia che non ha paura della burocrazia, che investe milioni, che si fa conoscere nel mondo e che rispetta l’ambiente.
A cura di Adriano Pistilli – Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti, esperto di Diritto Ambientale