E sempre Acerbo ricorda che Togliatti “fu un precursore dell’incontro tra marxisti e cattolici e della necessità di un comune impegno per la giustizia sociale, ma in particolare la pace e il disarmo nucleare. Pur guidando l’opposizione all’oscurantismo clericofascista, colse immediatamente la novità rappresentata da Papa Giovanni XXIII. Togliatti con il celebre discorso su ‘Il destino dell’uomo’ in sintonia con il manifesto di Bertrand Russell e Albert Einstein pose il grande tema a cui il papa rispose con l’enciclopedia Pacem in terris”.
Per Acerbo, Togliatti “seppe dare al partito della classe operaia un’apertura e una interlocuzione con gli intellettuali che Sartre elogio’ in un celebre articolo. Certo, Togliatti fu uomo dei suoi tempi e la sua azione va collocata nel contesto storico. Dovette salvaguardare il partito nel periodo staliniano e sicuramente non perse mai il legame con il paese che per primo con la rivoluzione d’Ottobre avviò il tentativo di costruzione del socialismo”.
E conclude: “Credo che a Togliatti dobbiamo dedicare un convegno, ‘per farne buon uso’ per dirla con Rossana Rossanda. La grande storia di cui è stato protagonista va affrontata senza reticenze e con spirito critico, ma non può essere liquidata con banalità e superficialità come accaduto troppo spesso negli ultimi decenni”.
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