ROMA – “La decisione del governo britannico di fornire munizioni all’uranio impoverito alle forze armate ucraine è l’ennesima prova del fatto che a Stati Uniti, Nato e cancellerie europee della sorte degli ucraini non importa nulla. L’uso del metallo pesante da parte di Stati Uniti, Regno Unito e Nato in trent’anni di guerre illegali ma definite “umanitarie” ha già causato una strage silenziosa e prolungata in tutti i territori bombardati con queste armi. Dai Balcani all’Iraq, passando per l’Afghanistan, le patologie tumorali sono aumentate a dismisura come conseguenza diretta dell’esposizione all’uranio impoverito rilasciato dalle munizioni”.
Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale, e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. “Ci troviamo di fronte ad un’epidemia da metallo pesante provocata deliberatamente dalle maggiori potenze occidentali”, aggiungono. “In Italia ad ammalarsi gravemente e a morire per l’esposizione al metallo pesante sono gli stessi soldati dell’esercito usati come come carne da cannone nelle missioni di “pace” all’estero e a cui ancora oggi il ministero della Difesa, nonostante oltre trecento cause risarcitorie perse, continua a negare verità e giustizia. Al momento parliamo di 8000 militari italiani ammalati e di circa 400 deceduti a causa dell’uranio impoverito, una strage che non ci stancheremo di denunciare”.
La Nato, chiamata in causa dall’Alta Corte di Belgrado per le conseguenze devastanti dei bombardamenti all’uranio impoverito effettuati nel 1999, “ha risposto al tribunale esigendo l’immunità”. E ora “anche in Ucraina, dopo le devastazioni della guerra convenzionale, sta per scatenarsi l’epidemia da uranio impoverito: dal 2019 anche la Federazione Russa ha deciso di dotarsi di questo tipo di armi giustificandosi con il fatto che non sono vietate da nessuna convenzione internazionale e soprattutto sono impiegate da tempo dal blocco euro-atlantico. Avvelenare il popolo ucraino con l’uranio impoverito non è un modo per aiutarlo. L’unica strada è quella del cessate il fuoco e della trattativa”, concludono gli esponenti di Rifondazione.