ROMA – I 209 miliardi del Recovery Fund “sono per il nostro Paese la sfida della vita” e la programmazione del Piano di progetti da realizzare con i fondi Ue sarà all’insegna della partecipazione: “Ci sarà un grande confronto pubblico e coinvolgeremo tutto il Parlamento”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’, nel quale commenta anche le voci su un rimpasto di governo: “Non possiamo rincorrere le ambizioni di qualcuno che spera in ruoli più importanti”.
Un nuovo vertice sulla governance del Recovery fund dovrebbe tenersi a breve, forse già nella serata di oggi. Il confronto nel governo è aperto ed emergono ipotesi come quella di un “super dirigente”, una sorta di super commissario, per coordinare i sei manager responsabili delle missioni del Recovery e la task force di 300 esperti che li coadiuveranno. L’idea era stata avanzata già nelle discussioni preliminari sulla governance e sembrava tramontare nella proposta messa sul tavolo dal premier Giuseppe Conte, ma a quanto si apprende da fonti di maggioranza, sarebbe ancora in campo. In sostanza si tratterebbe di una figura di raccordo tra la cabina di regia politica di Conte, Gualtieri e Patuanelli, e la struttura operativa responsabile dell’avanzamento dei progetti.
Gli aspetti da definire – in vista della presentazione della norma come emendamento alla manovra – sono ancora molti, dal ruolo possibile per l’Anac come soggetto di certificazione, al comitato di responsabilità sociale che sarebbe nominato dal capo dello Stato. Intanto da fonti di Palazzo Chigi, “in merito al colloquio con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, pubblicato sul ‘Corriere della Sera’, si precisa che l’unico tema trattato è stato il Recovery Plan. Tutte le altre ricostruzioni contenute nell’articolo, incluse quelle relative al cosiddetto rimpasto e al ruolo di Luigi Di Maio e Matteo Renzi, non solo non corrispondono a parole espresse dal Presidente del Consiglio ma non corrispondono neppure ai suoi pensieri”.