Musica

Rio Tommasino ci parla del suo nuovo brano “Sabato Notte”

“Questa canzone alla fine non è altro che lo sguardo che davi al cielo mentre stava per albeggiare, esattamente un attimo prima di entrare nel portone”

Dal 2 aprile è disponibile in rotazione radiofonica “Sabato Notte” (ADB Mediazioni), il nuovo brano di Rio Tommasino già presente su tutte le piattaforme di streaming. “Comincio con una birra e poi finisco a fare a botte”: in questo nuovo singolo, Rio Tommasino racconta un suo personale “Sabato Notte” che, nonostante un inizio d’impatto, viene descritto in maniera acritica, senza filtri e senza la pretesa di voler sembrare trasgressivo, ma che vuole far immedesimare un qualsiasi ventenne che si approcci al brano e abbia vissuto una storia come quella cantata dall’artista. In un momento di stasi e apatia come quello attuale, questa canzone permette all’ascoltatore di provare o ricordare quelle sensazioni ormai praticamente sopite nella monotonia di una vita “spenta”, non più libera come prima della pandemia.

Rio Tommasino ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Sabato Notte” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Sabato notte è il singolo che anticipo l’ep 13.13 composta da 4 canzoni, credo che sia il pezzo più immediato e sotto un certo punto di vista il più semplice, io sono un grande sostenitore della semplicità e penso di essere riuscito nell’intento di scrivere una canzone che tratta temi interessanti in maniera non pesante

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Non ho mai voluto trasmettere qualcosa, io scrivo storie e lo faccio per me, sono ovviamente contento se quelle vibrazioni arrivano ma non voglio rientrare in quella antipatica categoria dei professoroni che vogliono darti lezioni di vita. Amo suonare e cantare le mie canzoni e adoro parlarne ma non ho nemmeno la presunzione di averne colto il significato più di uno sconosciuto che la sente dalla parte opposto del palco, le canzoni sono di chi le ascolta non di chi le scrive.

C’è anche un videoclip, come si caratterizza?

La canzone è molto “disegnata“ lavora evocando immagini quindi realizzare il video è stato molto naturale, la caratteristica principale é sicuramente quella di creare una storia nella storia , è la mia storia ma anche quella di altri personaggi che hanno dentro angeli e mostri il video aiuta a dare un viso a questi pensieri.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica?

Mi è sempre piaciuto pensare che la musica mi abbia scelto… ho sempre cantato ma a catturarmi definitivamente è stata un attrazione fatale per la chitarra a 12 anni , l’ho vista in un negozio, da allora siamo amanti, amanti passionali, non compagni di vita anzi… siamo adolescenti che si fanno i dispetti. Questo rende il nostro amore infinito.

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Pubblicato da
Francesco Rapino

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