Sui tanti giovani in gara Rita Pavone ricorda i suoi inizi: «Io sono nata in una generazione di giovanissimi quando c’erano Claudio Villa e Achille Togliani, chiaro che i giovani possono dare ‘fastidio’ ai big. Poi, arrivare è facile ma rimanere è difficile. Quest’anno festeggio 60 anni di carriera, ho fatto un sacco di cose e stare qui significa aver seminato bene. Non conta tanto la partenza ma quanto dura il viaggio. Ora è il loro momento, vedremo fra una decina di anni chi di loro resterà».
Quella di Rita Pavone è una carriera lunghissima e ricca di eventi. «Avevo pensato di fare la corista e mi pareva già una grande cosa, non mi sarei mai aspettata quello che ho ricevuto. Sono stata in America e Inghilterra quando non esistevano ancora i social, ho fatto tantissime cose. Non mi aspettavo tutto questo da me. Sono un metro e cinquantatré e non sono mai stata bella, eppure ho fatto una carriera straordinaria, questo significa che il talento conta ancora qualcosa e ne sono orgogliosa», racconta.
A ‘Non Stop News’ Rita Pavone svela anche i suoi pronostici sul podio sanremese: «Credo che ci siano alcuni nomi favoriti: Mengoni è proprio fuori categoria, poi c’è Giorgia e qualche outsider. Tutti bei nomi ma ci sono poche quote rosa. Secondo me sarà un bellissimo festival perché mette insieme giovani e artisti che hanno regalato tanto alla musica italiana». Infine, l’artista, esprime la sua opinione sulla presenza di Zelensky a Sanremo: «Tutti gli anni c’è stato qualcuno che ha parlato di cose importanti che non c’entrano con la musica. Li abbiamo sempre ascoltati e ascolteremo anche Zelensky. È una cosa già accaduta in passato e non mi sorprende», conclude.
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