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Ritorno al gusto estetico del passato per fermare il veloce scorrere del tempo nelle opere di Milan Gergi (IE)

Tenere un forte legame con tutto ciò che ha rappresentato e segnato il corso della storia dell’arte non è un cammino molto comune agli artisti contemporanei i quali cercano invece di percorrere nuove strade aperte dai maestri del secolo scoro, riscrivendone le linee guida e riproponendole in una chiave di lettura più moderna. L’artista protagonista di oggi invece si lega profondamente a un momento più classico, più tradizionale, della pittura internazionale, per manifestare il desiderio di elevare la creazione artistica e ricercarne l’essenza al di fuori dal tempo moderno.

I periodi storici del Quattrocento e del Seicento, costituirono un punto fondamentale e una struttura solida da cui si svilupparono i successivi movimenti artistici dei secoli seguenti che a volte ne ripresero le caratteristiche essenziali mentre altre tentarono di superarle andando oltre il valore estetico e rappresentativo per ritrovare un’essenza, un approccio più emozionale, che ebbe poi la massima rappresentazione con il Romanticismo. Il Rinascimento e il successivo periodo Barocco, consegnarono alla storia i più grandi maestri di ogni tempo, quegli autori indimenticabili di opere celeberrime in cui hanno rappresentato il loro senso fortemente orientato all’armonia perfetta delle forme e alla ricerca quasi scientifica sui colori e sulla prospettiva per rendere i personaggi e le scene il più attinenti possibili alla realtà; non solo, hanno anche dettato regole e tecniche innovative nell’arte e che ancora oggi sono utilizzate nella pittura contemporanea. Michelangelo Buonarroti, Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio hanno emozionato e continuano a emozionare appassionati di ogni parte del mondo, così come Rembrandt e Vermeer del periodo Barocco, ampliando e arricchendo gli studi sul colore e sulla luce dei loro predecessori per consegnare all’eternità tele di grande intensità sebbene l’approccio alla composizione dell’opera fosse più orientata a rappresentare la realtà in maniera oggettiva, privata dell’interferenza emotiva da parte dell’artista. L’uso del disegno perfettamente eseguito, le tonalità vivide e i vari strati di colore per ottenere i chiaroscuri che rendevano i soggetti incredibilmente fedeli a ciò che l’occhio poteva davvero osservare intorno a sé, l’amore per il bello e la sobrietà delle linee, e una prospettiva che rendeva le scene perfettamente aderenti al reale, erano elementi comuni che andavano oltre la scelta dei soggetti da immortalare. Dal paesaggio al ritratto, dalla natura morta alle scene religiose, i due movimenti e i loro principali rappresentanti esplorarono diversi aspetti della società dell’epoca. Il croato Milan Gergi basa la sua espressione artistica sull’esplorazione e sullo studio, peraltro come autodidatta, di questi grandi maestri ai quali attinge nel suo tendere verso la perfezione dell’immagine, nella descrizione di ogni minimo dettaglio dei volti come dei paesaggi, immagini queste ultime di cui ama raccontare la bellezza e l’equilibrio insiti nel mondo naturale.

1 Stilleben

Si avvicina alla pittura Fiamminga nella tela Stilleben (Natura morta), in cui sceglie di immortalare una scena domestica, un frangente appena successivo a un pasto consumato nel calore del focolare e immediatamente precedente ai gesti che si eseguono per riordinare la tavola; i colori intensi e sfumati, l’attenzione a ogni minimo dettaglio e la centralità e l’importanza degli oggetti inanimati non possono non riportare alla memoria le opere tipiche degli artisti di quel lungo periodo artistico in cui la pittura olandese ha conosciuto il suo periodo d’oro.

2 Maria
3 103-jarige Frau

Nei ritratti invece, come Maria e 103-järige Frau (Signora di 103 anni), Milan Gergi svela un’impronta più vicina al Manierismo Barocco, di cui furono massimi rappresentanti Tiziano e Van Dyck, sia per la capacità di cogliere l’espressione più spontanea, pur essendo le protagoniste in posa per il ritratto, sia per la maestria nel raccontare ogni ruga, ogni piega dei tessuti, ogni capello scomposto che sfiora i loro volti, e nel rappresentare perfettamente il gioco di luci e ombre attraverso i quali mette in evidenza quei dettagli che contribuiscono a renderle uniche. Ma non si ferma qui l’artista, nella sua ricerca orientata a recuperare il gusto classico dell’arte e a esortare osservatori e appassionati a non tagliare mai il legame con un passato che non può essere dimenticato nella corsa verso il futuro tipico della società contemporanea, di memoria troppo corta perché proiettata a consumare velocemente informazioni e immagini che invece andrebbero conservate nel patrimonio culturale collettivo. Così Gergi sceglie di realizzare opere ispirate ai grandi maestri dei secoli scorsi per rendere loro omaggio ma anche per ricordare all’osservatore, e al mondo dell’arte contemporanea, quanto sia importante mantenere vivo il ricordo del loro stile senza tempo ma anche legarlo indissolubilmente a un presente che non deve necessariamente uniformarsi ai tempi, non nell’arte e non nella bellezza, bensì può mantenere intatto quel gusto classico che riesce a fermare il passare dei secoli e dimostrare quanto l’espressione creativa possa a volte correre su un binario separato rispetto a quello della contingenza.

4 Pieta-Homage an Michelangelo
5 Jesus mit Kindern-Homage an V. Bukovac

Opere come Pieta-Homage an Michelangelo (Pietà-Omaggio a Michelangelo) e Jesus mit Kindern-Homage an V. Bukovac (Gesù con i bambini-Omaggio a V. Bukovac), o Erste Weltkrieg-Homage an Klimt (Prima Guerra Mondiale-Omaggio a Klimt) l’immagine in copertina articolo, riescono a commemorare grandi artisti che con le tele hanno lasciato una traccia profonda nella cultura mondiale, pur filtrate attraverso la personalizzazione e il punto di vista su eventi storici e religiosi che contraddistinguono lo stile di Milan Gergi.

6 In Wald (Nella foresta)
7 Buntige Weise (Mondo colorato)

Il suo approccio classico infine non può non rivelarsi anche nei paesaggi, manifestazione di ammirazione nei confronti di una natura che già di per sé costituisce un’opera d’arte in grado di lasciar emergere tutta la bellezza incontaminata che circonda un uomo troppo spesso distratto dal traffico e dal cemento delle città. Milan Gergi attualmente vive e lavora in Austria nel suo atelier di Hainburg ad Donau, ed è membro dell’associazione Rima di Nasice, Croazia, e del Brucker Art and Culture Workshop, di Bruck a.d. Leitha, in Austria.

MILAN GERGI-CONTATTI
Email: milan.gergi@aon.at
Sito web: http://www.atelier-gergi.at/
Facebook: https://www.facebook.com/milan.gergi
Instagram: https://www.instagram.com/milangergi/

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Pubblicato da
Marta Lock

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