L’area è stata sequestrata per impedire il proseguimento ulteriore dell’attività. Il presunto responsabile è stato identificato e deferito all’Autorità giudiziaria. L’area oggetto del sequestro si trova ai margini della strada statale 107 che collega il Crotonese con la Sila, sul lato di monte del declivio della piana scavata dal fiume Neto, nella loc. Fondo Barco del territorio del comune di Rocca di Neto.
Nell’area, coperta dagli occhi indiscreti mediante una recinzione costituita da un muro in calcestruzzo armato completo di un cancello metallico, era stato da poco sospesa l’escavazione di materiale inerte.
Le indagini, prontamente avviate dal personale operante, hanno condotto all’individuazione del presunto responsabile, un imprenditore residente a Rocca di Neto, già denunciato in passato per fatti analoghi.
Esso è stato denunciato alla Procura della Repubblica per esercizio abusivo di cava, violazione della normativa urbanistico – edilizia, deturpamento di bellezze naturali, furto aggravato, invasione di terreno.
L’area si trova in prossimità del greto del fiume Neto e rientra nella ZPS (Zona di protezione speciale) Alto Marchesato e fiume Neto. L’attività è stata svolta dai carabinieri forestali, gli uomini già del Corpo forestale dello Stato che per effetto del decreto legislativo n. 177/2016, sono stati assorbiti nell’Arma dei Carabinieri, e fanno parte del Comando Unità per la Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentari Carabinieri.
L’azione recentemente svolta a tutela del territorio dimostra l’operatività dei carabinieri forestali, che stanno unendo le risorse e la professionalità proprie dei forestali e dei carabinieri per migliorare le capacità di risposta e sicurezza alle esigenze e alle attese della gente.
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