Roma, operazione “Spiagge libere”: sequestrati 80mila articoli contraffatti

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La Guardia di Finanza sta eseguendo tra Ardea e Fregene 5 misure restrittive della libertà personale nei confronti di un sodalizio criminoso. Sigilli per 7 fabbriche clandestine

ROMA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica capitolina, sin dalle prime ore della giornata, stanno eseguendo tra Ardea e Fregene 5 misure restrittive della libertà personale (2 arresti domiciliari e 3 obblighi di dimora) nei confronti di un sodalizio criminoso composto da 8 persone (2 soggetti italiani e 6 magrebini) impegnati nella smisurata vendita di articoli contraffatti.

Il gruppo, specializzato nella vendita di calzature e capi d’abbigliamento, aveva la gestione “estiva” del litorale laziale ricompreso tra le note località balneari di Torvaianica, Ostia, Fiumicino e Fregene, dove distribuiva, a prezzi più che concorrenziali, false scarpe da ginnastica, t-shirts, camicie e polo recanti i popolari marchi Hogan, Nike, Adidas, Fendi, Burberry, Prada e Michael Kors etc..

Le Fiamme Gialle di Fiumicino hanno complessivamente sequestrato 80 mila articoli rinvenuti in 7 diversi siti occulti, tra cui fatiscenti laboratori clandestini e box di stoccaggio, così di fatto azzerando le scorte di magazzino del gruppo criminoso ed impedendo che l’illecita merce potesse invadere le spiagge laziali, atteso l’imminente arrivo dell’estate.

I numerosi sequestri effettuati sono il risultato di articolate indagini che hanno permesso di fare piena luce sui singoli ruoli dei soggetti impegnati nella filiera del falso, anche grazie ad intercettazioni telefoniche, lunghi pedinamenti e osservazioni, partendo proprio dalla minuta vendita attuata sulle spiagge, sino ad arrivare ai grossisti di origine magrebina che procuravano, in grandi quantità, gli articoli più di tendenza.

Da un calcolo approssimativo, si stima che, se immessa sul mercato, la merce sequestrata avrebbe fruttato all’organizzazione oltre un milione e mezzo di euro, tutto a discapito dell’economia legale e degli imprenditori onesti.

In particolare, l’illecita vendita degli articoli doveva rispettare un rigido prezzario imposto dai promotori del gruppo criminale che voleva, così, evitare la “svendita” della preziosa merce e assicurare una vendita omogenea per tutti i soggetti rivenditori appartenenti al sodalizio. Ad esempio, nella collezione pirata, l’ambita polo con il tema di Burberry non poteva essere ceduta a meno di 25 euro, oppure le sneakers della Hogan, comprensive di sacchetto marcato, a non meno di 35 euro.

La vasta operazione di polizia ha visto la partecipazione di oltre 30 finanzieri e si inserisce in un più ampio dispositivo operativo a tutela del Made in Italy e a contrasto della contraffazione marchi predisposto e coordinato dal Comando Provinciale di Roma.