Prosegue dunque la vertenza di Cgil Cisl e Uil che denunciano la mancanza di una vera politica di gestione delle risorse umane che scommetta sulle competenze, sulla produttività e sull’innovazione dei servizi: “Oltre al contratto ora si bloccano anche le carriere, le assunzioni di personale qualificato, il finanziamento delle progressioni economiche. E’ inaccettabile”.
“Abbiamo chiesto un piano assunzionale serio per questo Ministero che fra cinque anni vedrà diminuire la propria dotazione organica di circa un terzo del personale (dal 2010 al 2020) a causa dei pensionamenti e si perderà così buona parte di quell’importante bagaglio di competenze creatasi con gli anni. A questo si aggiunge la mancanza di certezze per lo scorrimento degli idonei nei passaggi d’area, la mancanza di risorse aggiuntive per il FUA e soprattutto un contratto nazionale fermo da quasi 7 anni. Ecco perchè saremo unitariamente in presidio davanti al Mibact per dire no allo svilimento delle professionalità e chiedere un vero piano occupazionale per un settore che deve tornare ad essere volano della crescita del Paese”.
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