Vero e proprio cardine di una formazione imprescindibile come il Miles Davis Quintet, è stato il contrabbassista presente in lavori fondamentali quali Empyrean Isles, Maiden Voyage e Speak Like a Child di Herbie Hancock, Speak No Evil di Wayne Shorter, Red Clay di Freddie Hubbard, Out There e Far Cry di Eric Dolphy, Hermeto di Hermeto Pascoal, Viva Emiliano Zapata di Gato Barbieri e tantissimi altri.
Un’esperienza riportata nei suoi lavori come leader, una discografia articolata in oltre sessant’anni e dove trova spazio – a fianco delle riletture e degli omaggi alla figura di Miles Davis – una visione elegante e, per certi aspetti, cameristica del jazz, un approccio che tiene conto delle tradizioni e delle radici più profonde del blues, un’intenzione sempre curiosa verso le possibilità di rinnovare i linguaggi e aperta nei confronti dei musicisti delle generazioni più giovani.
In qualche modo è il tratto che caratterizza anche Foursight, formazione in cui si ritrovano musicisti appartenenti a generazioni diverse e capaci di imbastire un discorso, allo stesso tempo, lirico e ricco di energia, di tenere insieme suggestioni intellettuali, spinte virtuosistiche e flusso melodico. Rispetto per la storia e senso della novità, in pratica.
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