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Ronnie Brogi, profondo interprete di sguardi in bilico tra Neoimpressionsmo e Iperrealismo

Molto spesso, nel presente come nel passato, gli artisti autodidatti presentano un’autonomia espressiva e interpretativa che li allontana da qualunque schema accademico regalando all’osservatore la sensazione di essere davanti a un impulso libero, a un estro creativo spontaneo che non può che conquistare.

Ronnie Brogi appartiene alla categoria sopra descritta proprio perché scopre il suo innegabile talento figurativo in maniera completamente casuale, quasi come se avesse semplicemente seguito una naturale tendenza, un’inclinazione interiore che non poteva restare inascoltata e che, una volta rivelata, ha dato il via a un misurarsi con se stesso che lo ha condotto alla manifestazione della propria incredibile sensibilità descrittiva che trova la sua massima espressione nei ritratti.

1 Il pagliaccio di vetro, pastelli su cartone

Il suo stile evidenzia la sua attenzione non solo ai particolari più dettagliati, che lo fanno entrare di diritto tra gli esponenti dell’Iperralismo, ma anche all’attimo raccontato, all’intensità di un’emozione, che sia sorpresa, nostalgia, complicità o mistero, colti in modo profondo, attento e con la grande capacità empatica del riuscire a sentire sensazioni e vibrazioni emanate e a restituirle, intatte e inalterate, attraverso la sua sapiente mano figurativa. Ed è proprio la capacità di narrare un istante, un frammento di tempo e di entrare in fondo all’anima del protagonista delle sue opere, ad avvicinarlo ai grandi ritrattisti di fine Ottocento in particolare a Giovanni Boldini, eccellente ed elegante cantastorie della nobiltà della Belle Époque, corteggiato ritrattista delle corti europee, di cui Brogi riprende in modo evidente le pose dei soggetti così come l’interesse al mondo femminile, quell’insieme di mistero e grazia da cui, oggi come ieri, l’uomo, e in particolare l’artista, è da sempre affascinato. La tecnica scelta è quella del pastello su cartone, prevalentemente, ma usa anche matite gessetti e pastelli in polvere per rifinire, per infondere movimento di luci e di ombre, per donare intensità a sguardi e sensazioni che sembrano uscire dalla superficie liscia del cartone ed entrare in comunicazione con l’osservatore. La plasticità delle pose viene esaltata dal talento descrittivo che rende incredibilmente vivi e dinamici i suoi personaggi, come se l’immagine immortalata fosse un continuum tra ciò che hanno appena terminato di fare, e di pensare, e ciò che un frammento di attimo dopo faranno e penseranno, un movimento fluido che sembra scorrere sotto la pelle, nello scintillio di uno sguardo, tra le pieghe degli abiti e il raccoglimento meditativo, e a volte emozionato, che Brogi regala a chi guarda le sue sorprendenti opere.

2 Il vecchio Glen, pastelli su cartone
3 Stefano, pastelli su cartone

Ritratti come Asia -l’immagine in copertina articolo – raccontano un mondo, quello dell’innocenza, quello della meraviglia nello sguardo, quello di chi non ha ancora vissuto disillusioni e tristezze e sorride spontaneamente alla vita; l’abilità Iperrealista di Brogi si esprime in tutta la sua grandezza in quest’opera, sia per la profondità dello sguardo della bambina, luminoso e limpido come se ci si trovasse davanti a uno specchio, sia per i dettagli finemente narrati dei sottili fili biondi dei capelli, la piega della bocca un po’ imbronciata, o forse in procinto di pronunciare una parola, una domanda.

4 Per sempre innamorati, pastelli su cartone

E ancora in Per sempre innamorati si legge di un legame che va avanti da un’intera esistenza, del senso di protezione che i due protagonisti infondono l’uno all’altra, l’abbandono dolce della testa della dona sulla spalla dell’uomo che le è accanto da sempre e l’espressione rassicurante dell’uomo che l’ha avuta tra le braccia e che con lei ha condiviso i momenti migliori come quelli peggiori. Emozioni che Brogi sa raccontare in modo chiaro, con quella sensibilità che gli permette di non fermarsi all’immagine in sé bensì di andare oltre, in un profondo più interiore che vibra fino allo sguardo dell’osservatore.

5 D’altri tempi, pastelli su cartone

Poi le sue meravigliose donne, da quella in posa Ottocentesca protagonista dell’opera D’altri tempi, languida e meditativa su un divano sul quale sembra aver riposto la propria esigenza di raccogliere le idee e riflettere su se stessa e, chissà, magari su un evento che le ha preso la mente poco prima, all’enigmatica Sfinge, in cui lo sguardo è una combinazione di mistero, rivelazioni, sorriso soffocato o tristezza nascosta, diffidenza e complicità, e infine ma non ultima, alla bellissima La principessa del castello, immagine eterea di eleganza e compostezza, in cui la gentilezza d’animo accompagna la nobiltà di un atteggiamento misurato, nonostante la protagonista sembri avvolta da dubbi, da perplessità da insicurezze.

6 Sfinge, pastelli su cartone
7 La principessa del castello, pastelli su cartone

Una manualità strabiliante quella di Ronnie Brogi, che ha scoperto tardivamente il suo talento, forse perché, come per molti altri artisti, doveva maturare e lasciar affiorare lentamente e a seguito di un approfondimento di vita e di esperienze, la dote che la natura gli aveva già donato senza che ne fosse consapevole. Un sensibile esteta, cantastorie di attimi e di emozioni che non possono fare a meno di passare da quello specchio interiore che è lo sguardo.

RONNIE BROGI-CONTATTI
Email: ronniebr79@gmail.com
Facebook: https://www.facebook.com/ronnie.brogi

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Pubblicato da
Marta Lock

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