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Rtl lancia il progetto “Favole ad alta voce” con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

MILANO – Debutta oggi, mercoledì 16 dicembre, “Favole ad alta voce”, il progetto ideato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e da RTL 102.5 per riscoprire la magia della lettura ad alta voce, per trasportare tutti i bambini verso mondi magici in questo Natale così particolare, segnato dall’emergenza Covid-19, perché ogni bambino possa avere il diritto di sorridere e di sognare. Si tratta di una serie di storie originali raccontate dalle voci di RTL 102.5 e dai personaggi del mondo dello spettacolo che si fanno interpreti di fantastiche avventure da vivere ovunque ci si trovi.

DOVE POTER ASCOLTARE LE FAVOLE

Da oggi le prime favole della serie sono disponibili sui canali social e sui siti web del Bambino Gesù www.ospedalebambinogesu.it e di RTL 102.5 www.rtl.it. Ogni storia può essere letta e ascoltata ed è corredata da tante illustrazioni per coinvolgere anche i più piccoli. Le favole saranno poi raccolte in un libro che verrà donato il giorno di Natale ai piccoli ricoverati dell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede.

GLI ASCOLTATORI AUTORI DELLE FAVOLE

Gli ascoltatori di RTL 102.5 e tutte le persone – piccoli e grandi – a cui piace scrivere potranno diventare protagoniste dell’iniziativa scrivendo un racconto che potrà essere selezionato per diventare una “Favola ad alta voce”. Le informazioni per partecipare al contest sono disponibili sul sito www.rtl.it.

Il progetto di Natale del Bambino Gesù con RTL nasce dall’idea di unire attraverso la lettura in un periodo in cui la distanza è d’obbligo: una storia letta ad alta voce non solo è capace di incantare i bambini, di accendere emozioni e fantasia, ma diventa un momento privilegiato di condivisione, genitori e figli, che rafforza il legame e stimola la crescita. Un bambino abituato quotidianamente all’ascolto di letture, infatti, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere e avrà migliori tempi di attenzione proprio perché abituato ad ascoltare.

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Redazione L'Opinionista

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