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Sa Coia: l’omaggio alla Sardegna di Ilaria Porceddu [VIDEO]

Disponibile su tutti i digital store, a partire dal 12 giugno, Sa Coia: la cantautrice omaggia la sua terra con un brano composto in sardo

Dopo tredici anni lontana dalla sua Sardegna, la cantautrice cagliaritana Ilaria Porceddu pubblica Sa Coia, un brano che trae ispirazione da una poesia scritta dalla sua maestra Maria Rosaria Spano.

Classe 1987, Ilaria Porceddu nasce artisticamente già all’età di 11 anni, quando si esibì in un tour nazionale con la band Omaggio a Fabrizio De Andrè. Cantante e pianista, la cantante sarda proviene da una lunga gavetta che l’ha portata a collaborare con i grandi nomi nell’ambiente dello spettacolo italiano. Nel 2004 vince il Festival di Castrocaro e subito dopo realizza il suo primo album studio coadiuvata da Peppe Vessicchio e Marco Rinalduzzi: nel 2008 vede infatti la luce Suono Naturale, uscito con Sony Music. Nello stesso anno partecipa a The X Factor prende parte al tour di Ron L’uomo delle stelle. Il biennio 2016-2017 vede Ilaria Porceddu pubblicare il secondo e il terzo album studio, rispettivamente In Equilibrio (D’AltroCanto/EMI Music) e Di questo parlo io (LineaDue Srl Edizioni).

Da sempre attenta nel dar voce alle sonorità della sua terra, nel 2011 si laurea in Arti e Scienze dello spettacolo presso l’Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi in  Etnomusicologia sulla storia e la tradizione del Canto Sardo a Chitarra in Sardegna. Ed è in continuità con questo amore che sembra riallacciarsi il nuovo singolo Sa Coia: un brano che tratta – attingendo dal patrimonio folkloristico – di innamoramento e di matrimonio, seppur con una chiave di lettura attuale.

“Una piccola perla, che suona un po’ come una filastrocca, in cui vengono raccontati gli anni di un matrimonio che passano. Questi cominciano leggeri, romantici, fino a diventare costruzione, accettazione e comprensione. La frase che mi fa sempre sorridere è “Dae oi depeis bivi sempri in duus, asso’us no’ podeis decidi prus” che significa “Da oggi dovete vivere sempre in due, da soli non potete decidere più” che rappresenta i due lati del matrimonio, da una parte la visione romantica e dall’altra, ironicamente, quella della condanna. Ecco. Questa canzone rappresenta la mia visione dell’amore. La ricerca del giusto equilibrio fra la condivisione e il non cadere necessariamente nelle catene. Perché l’amore è scelta, non dovere”.

La stesura di Sa Coia risale alla data di partecipazione di Ilaria al MedInArt Festival di Samassi, e si ispira ad una poesia scritta da Maria Rosaria Spano, già insegnante della stessa autrice. Il brano sarà disponibile a partire dal 12 giugno su tutti i principali digital store: Prodotto da Fondazione Siotto, la performance è stata registrata durante il concerto Chena Lacanas tenutosi il 13 gennaio 2020 a Cagliari. Al piano e alla voce Ilaria Porceddu, Emanuele Contis al sassofono soprano.

TESTO DI SA COIA – ILARIA PORCEDDU

Dae oi depeis bivi sempri in duus
asso’us, no’ podeis decidi prus!
Da oggi dovete vivere sempre in due
da soli, non potete più decidere!

Su Prim’annu, “Coia da coto’i”
Moddi moddi parit coto’i frùsciu
ses cuntentu, no’ bogas mancu u’ mùsciu!
Il primo anno, “Nozze di Cotone”
Molle Molle sembra cotone morbido
sei felice, non fiati nemmeno (non ti lamenti)

Su da Cincu, “Coia da seda”
Su tempus bivi’u impari no’ est meda
lissia lissia, che muccadori ‘a seda!
Il quinto, “Nozze di Seta”
Il tempo vissuto insieme non è tanto
carezza e carezza, come un fazzoletto di seta!

Su da Dexi, “Coia da stàngiu”
Bessis prus fotti cun d’u’ stiddiu da stangiu
d’ogna di’i t’ingrassas, no’ ses prus làngiu!
Il decimo, “Nozze di Stagno”
Diventi più forte con una goccia di stagno
ogni giorno ti ingrassi e non sei più magro

Su da Cuindixi, “Coia da porcellana”
No’ babias prus nudda, dillicagau po’
pagu cosa, ti’ ois scanceriau!
Il quindicesimo, “Nozze di Porcellana”
Non vali più nulla, delicato per un
nonnulla, vuoi essere coccolato

Su da Binti, “Coia da cristallu”
Trasparenti che tassa da cristallu
da bivi impari, fattu eis su callu!
Il ventesimo, “Nozze di Cristallo”
Trasparente come un bicchiere di cristallo
di vivere insieme, ci avete fatto il callo

Su da Bintixincu, “Coia da prata”
Su sposu spinniau, est callau a xriobeddu
sa sposa, s’intingit is pìus da nieddu!
Il venticinquesimo, “Nozze d’Argento”
Lo sposo “spennato” (calvo), ha il cervello smemorato
la sposa, si tinge i capelli di nero!

Su da Trinta, “Coia da perlas”
Praxibi su sabori’a s’acua ‘a mari a
s’accabada si cumprendeis’ appari!
Il trentesimo, “Nozze di Perle”
Piace anche il sapore dell’acqua di mare
alla fine vi capite a vicenda

Su da Trintaxincu, “Coia da
zaffiru” Asullu che sa mellus prenda
est sa famillia sa vera sienda!
Il trentacinquesimo, “Nozze di
zaffiro” Azzurro come il miglior gioiello
è la famiglia la vera ricchezza

Su da Coranta, “Coia da smeraldu”
Po’ no’ si bigai ogu, bridi su froccu
spassiaisì, ma sentza fai sciarroccu!
Toccat a festeggiai
Il quarantesimo, “Nozze di smeraldo”
Per non prendere il malocchio, verde il fiocco
divertitevi, ma senza esagerare
Bisogna festeggiare

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Pubblicato da
Francesco Nicolini

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