Giunta alla 58esima edizione, la festa proporrà l’oro verde della Sabina sul pane artigianale abbrustolito per sottolinearne al meglio il gusto, ma non solo: sabato l’olio esalterà il sapore delle salsicce e degli spaghetti all’amatriciana preparati dalla Pro Loco di Amatrice; il giorno successivo sarà invece la volta della zuppa di farro e tartufo, delle fregnacce alla sabinese e delle pizze fritte. E a completare il ricco menù saranno le carni alla brace, i dolci tipici e il buon vino rosso della zona.
Molto ricco è anche il programma degli intrattenimenti con mostre, passeggiate panoramiche a piedi e a cavallo, musica dal vivo, incontri a tema, attività ludiche e laboratori per i bambini e visite al frantoio della Cooperativa olivicola, all’antica “Mola Alfio Marri” del ‘700 e alle mostre “Sincronica” di Paolo Vanda e “La cantina del contadino”.
Fra i momenti più attesi della sagra, sabato 25 gennaio, gli spettacoli musicali del cantautore Armando Schicchitano, della band “The Scramge” e di “Alex and the Rockets”; in serata, direttamente dalla Sardegna, si esibirà il gruppo folkloristico “Sant’Ignazio” di Laconi, in provincia di Oristano. Nella giornata di domenica, dopo l’incontro “I pilastri della dieta mediterranea: il Parmigiano Reggiano e l’olio extravergine di oliva” (organizzato in collaborazione con il caseificio “Pellegrino Formaggi” di Pellegrino Parmense), sono in programma la seconda sfilata del gruppo folkloristico sardo e le esibizioni delle bande musicali “Attilio Verdirosi” di Longone Sabino e “La Botte” di Guidonia; e ancora gli spettacoli di violoncello di Alessia Marcato, la musica rock dei “Taprobana” e il concerto della “Colorado Band”.
Al contempo, la 16esima edizione della Mostra Mercato del Prodotto Tipico proporrà una ricca esposizione di prodotti tipici e artigianali della Provincia di Rieti e di quelle limitrofe: gli stand espositivi apriranno sabato alle 15 e resteranno aperti per tutta la giornata di domenica.
Saranno insomma due giorni tutti da vivere a Casaprota, antico borgo appartenuto all’Abbazia di Farfa che dal lontano 1962 festeggia ogni anno il suo prodotto più famoso. Le caratteristiche organolettiche tipiche di questo tratto delle Sabina fanno sì che il suo olio sia uno dei migliori d’Italia: un motivo in più per raggiungere il paese che sorge al km 56 della via Salaria, circondato da una natura incontaminata fra colline dai mille colori.
Di epoca romana sono le prime tracce e i primi insediamenti presenti nel territorio, dove i reperti delle ville e le iscrizioni sono sparse un po’ ovunque: per chi vuole dedicarsi alle escursioni a piedi, in mountain bike o a cavallo, tracce del passato testimoniate da rovine romane e medievali saranno l’ambientazione di tanti suggestivi itinerari. La porta di accesso al paese, di età rinascimentale, mostra gli alloggiamenti in pietra per i cardini del portone e la copertura interna con una volta a botte; e l’antico palazzo signorile – oggi Filippi – che si erge nella parte più alta dell’abitato, presenta una facciata essenziale nella quale si aprono finestre cinquecentesche, sulla quale si staglia una torre circolare.
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