Salario minimo, Rifondazione in Senato per sollecitare la proposta di legge

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Maurizio Acerbo

ROMA – “Da 7 mesi è ferma in Senato la proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo sottoscritta da 70.000 cittadine/i. Lunedì 29 luglio ci recheremo in delegazione come Partito della Rifondazione Comunista al Senato per consegnare una lettera a tutte/i componenti della decima commissione dove la proposta di legge è ferma per chiedere di avviare l’esame in tempi celeri. Terremo una conferenza stampa alle ore 11 davanti a Palazzo Madama, lato Corsia Agonale. E’ molto grave che i partiti presenti in parlamento tengano chiusa la proposta di legge in un cassetto invece di discuterla e di confrontarsi con i proponenti. Eppure l’Italia è il paese dei bassi salari e del lavoro povero con milioni di lavoratrici e lavoratori che ricevono retribuzioni che li collocano sotto la soglia di povertà. In vari casi sentenze della magistratura hanno evidenziato questa aperta violazione dell’art 29 della Costituzione”.

Così in una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale, e Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea. “Non è accettabile rinviare ancora la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del salario minimo legale a 10 euro l’ora agganciato automaticamente all’inflazione”, aggiungono. “Ricordiamo che la proposta di legge era stata presentata il 28 novembre 2023. Oggi a distanza di sette mesi dobbiamo constatare con amarezza che la discussione della proposta di legge non è stata nemmeno calendarizzata nella commissione mentre a termini di regolamento avrebbe dovuto essere consegnata alla discussione dell’aula del Senato entro 90 giorni”.