Sanità digitale, Regimenti (Lega): “L’Italia investe poco”

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BRUXELLES – “E’ un dato preoccupante quello che emerge dall’Annual Report 2019 di Fpa e che indica un investimento per la sanità digitale in Italia, nel 2018, di un misero 1% della spesa sanitaria pubblica, meno della metà di francesi e inglesi. Il nostro Paese ha bisogno di impiegare con maggiori profitti i fondi europei, utilizzati ancora poco e male e di sviluppare una vera digitalizzazione del sistema sanitario, avvalendosi anche della cartella clinica elettronica, che traccia la storia di ogni paziente”.

E’ quanto afferma l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, in merito all’Annual Report 2019 di Fpa, la società che organizza il Forum Pa.

“A Bruxelles – continua Regimenti – sto lavorando allo sviluppo di una sanità digitale, con la possibilità di attingere ai fondi strutturali Ue e in particolare al fondo sociale plus. Servono nuove risorse economiche per migliorare le prestazioni offerte ai cittadini e sostenere la ricerca scientifica”.

Secondo l’esponente leghista, che al Parlamento europeo ha presentato una risoluzione per chiedere alla Commissione un’azione innovativa “in materia di appalti e investimenti per la trasformazione digitale della sanità pubblica”, “una buona sanità deve comunque fare ‘rete’ sul territorio tra presidi medici, ospedali pubblici e strutture private. Deve arrivare nelle zone rurali – conclude – a supporto degli anziani, di chi non ha la possibilità di accedere ai servizi sanitari di base, di chi è costretto a fare lunghi viaggi, anche all’estero, per trovare assistenza”.