BRUXELLES – “La drammatica crisi attuale ha di fatto istituito competenze in capo all’Unione europea in materia di salute pubblica che dovremmo forse nel tempo codificare. La pandemia ci ha mostrato infatti che decisioni importanti sulla sicurezza, la salute, l’approvvigionamento di materiale medico e di vaccini, la ricerca e la produzione, la regolazione della circolazione e della apertura e chiusura delle nostre frontiere possono essere pienamente governate solo nella dimensione europea”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli intervenendo al Consiglio europeo straordinario.
“Lo sforzo della Commissione Europea ha dimostrato coraggio e capacita’ di risposta. L’Unione europea si è assunta, rispettando i trattati esistenti, compiti complessi e carichi di implicazioni perche’ era necessario, ma nell’assenza di una vera competenza europea in materia di salute – ha aggiunto – La lezione che ci offre la pandemia non potra’ farci tornare al punto di partenza. Sarebbe un errore, uno spreco di energie e non avremmo la possibilita’ di affrontare le sfide future. Siamo chiamati a costruire una politica europea della salute, radicando competenze precise in materia nelle istituzioni dell’Unione Europea”.
Per quanto riguarda il certificato vaccinale, il presidente del Parlamento europeo si e’ detto favorevole e si augura che “venga varato”. Per Sassoli, il certificato vaccinale e’ “un modo per incentivare la riapertura ordinata, uguale per tutti e non discriminatoria” ed e’ “uno strumento di politica della mobilita’ in Europa”.