PENNE – In un’atmosfera impregnata di creatività e ispirazione, la Collezione Nato Frascà in Largo S. Giovanni Battista 1 a Penne, si prepara ad accogliere un evento straordinario: “Scarabocchio Sotto le Stelle”. Facilitato con passione ed esperienza da Franca D’Angelo, Claudio Marani e Leonardo Carrano, questo laboratorio residenziale offre un’opportunità unica per immergersi nella pratica dello Scarabocchio e scoprire mondi nascosti all’interno di sé.
“A tu per tu” con Franca D’Angelo, fondatrice della Collezione Nato Frascà arte contemporanea:
S.V. In che modo hai iniziato ad approcciarti ed approfondire le teorie di Nato Frascà?
F. D’A. «La decisione di avvicinarmi alle teorie di Frascà non fu una scelta vera e propria, consapevole. Credo che nella vita facciamo poche scelte effettive; piuttosto, posso dire ormai dopo più di 30 anni da allora, che mi trovai coinvolta nel fatto che stavamo cercando le stesse identiche cose, ognuno proveniente dai suoi percorsi d’esistenza.
Nato Frascà era docente del Corso Speciale di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegna tra il 1975 e il 1998 a studenti del terzo e quarto anno. L’accademia era costituita dalle Scuole di Scenografia, Pittura, Decorazione e Scultura; io ho frequentato quella di Scenografia, così nel ‘92 conobbi Frascà, docente della materia. Sostenni gli esami del suo Corso, che consistevano nello sviluppo di 6 temi a scelta, fra i quali anche quello sullo Scarabocchio degli Adulti. Fu molto utile per comprendere come non sappiamo più fare da adulti gli scarabocchi, questa cosa mi frustrò pur divertendomi molto. Successivamente, durante il periodo di preparazione degli esami conclusivi il ciclo di studi, misi in discussione tutto, poiché non riuscivo a stare bene in quello che stavo facendo e le prospettive future. Infatti sia i luoghi che abitavo a Roma e a Penne, sia l’obiettivo di carriera, fare la scenografa, persero completamente appeal. C’era qualcosa d’incomprensibile, ero confusa e in crisi. In quel momento, venni a conoscenza del fatto che un professore stava organizzando con gli studenti il viaggio nel deserto. Pensai nel romanticismo dei miei 23 anni: “Andrò nel deserto, azzero tutto quello che ho fatto, studiato, tutto ciò in cui credo, pur di scoprire chi sono e dove sto andando”. Decisi di unirmi al gruppo, il professore era Nato Frascà.
Ad Alicudi inizia l’esperienza formativa “Klaus&witz” dove Frascà ci condusse per partecipare a tre settimane di preparazione obbligatoria sull’isola dell’Eolie, prima di recarci in Iraq, per conoscere e condividere con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Baghdad la loro realtà: l’embargo. Trascorremmo 25 giorni tra settembre e ottobre del 1994 in Iraq, passando da Amman, invitati dal governo a partecipare al Festival Internazionale di Babilonia. Quel viaggio cambiò tutti noi (27 italiani tra studenti, artisti e persone di cultura), poiché potemmo vedere la contraddizione tra il Festival e gli esiti della guerra, delle bombe intelligenti, delle speculazioni, delle ricostruzioni in cemento armato. Le sparatorie notturne, i lustrini delle rappresentazioni.
Noi, figli del boom economico degli anni ’80, ci trovammo come sull’altra faccia della luna, in un luogo dove dopo il cambio, i soldi che avevamo erano inutili dato che non c’era cibo da mangiare, non le matite per scrivere né la carta e i quaderni, non gli pneumatici per le automobili, non le caramelle o le sigarette; in esterno era vietato l’uso della macchina fotografica! Noi ospiti del Governo iracheno, risiedevamo all’hotel Palestine (5 stelle), abbiamo mangiato un pugno di riso a pasto, per circa un mese. Colsi il non-sense.
Contraddizioni che erano e sono inaccettabili.
La mia vita cambiò, per esclusione trovai la direzione e sempre più il focus. Iniziai così ad approfondire ulteriormente le teorie e le ricerche di Nato Frascà col pretesto della Tesi che intitolai “L’Invisibile senso del Visibile: spazio, tempo, danza dei gradi”.»
S.V. Nel tuo racconto hai menzionato la pratica dello Scarabocchio, sapresti spiegarci meglio in cosa consiste?
F. D’A. «Ai tempi di Frascà, la pratica dello Scarabocchio degli adulti e la sua decodificazione erano pratiche laboratoriali pionieristiche: le arti terapie non esistevano. Il concetto di consapevolizzare l’atto espressivo creativo fine a se stesso, era quasi inammissibile, soprattutto dentro un’accademia di belle arti. Negli anni ’70 dirottare la manifestazione artistica dal senso estetico, verso l’indagine su di sé, fu recepita come la visionaria un’eresia di un artista confuso.
Invece sia in ambito psicoanalitico che artistico possiamo assimilare la ricerca fraschiana quale frutto di un atto puramente artistico, l’intuizione che arriva a generare una rivoluzione concettuale delle scienze umane. Per Frascà l’essere umano è tale, fin dal suo concepimento e non dalla nascita… Tanté che si confrontò e poi collaborò con i maggiori esponenti del settore, tra cui importanti figure come Franco Fornari e Cesare Musatti, psicoanalisti impegnati nell’indagine dell’animo umano, presidenti entrambi della SPI Società Psicoanalitica Italiana, contribuendo significativamente allo sviluppo delle loro ricerche. Il concetto di base dello Scarabocchio degli adulti e ciò che in esso si manifesta è molto semplice, direi disarmante. Si tratta di un linguaggio pre-verbale universalmente praticato, visto che tutti sapevamo già scarabocchiare da bambini un volta superata la fase perinatale. Dal momento in cui morendo/uscendo dal ventre materno, precipitiamo nella forza di gravità e ci ritroviamo in questo mondo, si Scarabocchia. Il Segno scarabocchiato dunque è probabilmente la seconda forma comunicativa della creatura, quella successiva ai gorgheggi, pianti, urletti e tutto ciò che riusciamo ad esprimere vocalmente dopo il primo respiro; quando, grazie alla forza di gravità, si attiva la prima consapevolezza motoria.
Praticare lo Scarabocchio da adulti è un avventura, un viaggio intergalattico che Frascà ha intuito, teorizzato e messo appunto nell’arco della sua esistenza, lasciando a persone che come me hanno colto il Segnale, la possibilità di portalo avanti.
Nel 2023, in piena transizione digitale ed ecologica, lo Scarabocchio degli adulti, grazie al coinvolgimento di altri decodificatori, approda nelle “Arti Rigenerative” in quanto elaborare da adulti il segno/traccia come nella primissima infanzia, significa ricontattare quelle energie primigenie generative che ci conformano. Si ha dunque l’occasione di un’esperienza entronautica, come in un Metaverso della dimensione emozionale, dove blocchi emotivi, cicatrici affettive, completano il loro ciclo, sono cioè assimilati ed elaborate dall’organismo, di chi le ha tracciate».
S.V. Da dove nasce l’idea di una residenza che gravita attorno al concetto dello Scarabocchio?
F.D’A. «L’idea di una residenza artistica incentrata sullo Scarabocchio nasce principalmente da una necessità. Negli ultimi 5/7 anni, la pratica e le attività legate allo scarabocchio degli adulti e alle arti rigenerative si sono ampliate e consolidate al punto che molti scarabocchiatori praticanti hanno espresso il desiderio di una formazione per imparare la decodificazione, cioè la lettura del segno scarabocchiato. Giungono richieste da studenti di Scuole di arti terapie, storia dell’arte, psicologia e accademie che hanno manifestato interesse nell’acquisire le competenze che consentano la lettura dei segni liberi tracciati sui fogli. Pertanto, assieme a Eclario Barone, docente dell’Accademia di Belle Arti, Claudio Marani, e Leonardo Carrano docenti della Scuola Superiore, artisti attivi, nonché studenti di Frascà provenienti da diverse generazioni, abbiamo sviluppato queste abilità. Ognuno di noi ha portato le proprie esperienze e competenze formative, nell’ultimo ventennio siamo riusciti a distinguere ed integrare specifiche aree di competenza nel campo della decodificazione.
L’incontro che avrà luogo a Penne dal 20 al 23 agosto, è una prova generale per cadenzare i prossimi appuntamenti per la formazione dei decodificatori. Il percorso includerà studi, esperienze ed esercizi utili a costituire il bagaglio esperienziale di base».
S.V. Qual’è il processo dello scarabocchio?
F.D’A. «Il laboratorio è un processo empirico di gruppo. Lo Scarabocchio degli adulti consiste nell’esecuzione di almeno 30 fogli grandi ognuno dei quali è scarabocchiato con una punta tracciante, ovvero una matita di grafite. La matita funge come un sismografo, e viene utilizzata affrontando ogni foglio come se fosse l’unico e il primo. Questo processo richiede tempo affinchè le variazioni di pressione, leggerezza, lentezza e accelerazioni, permettano allo scarabocchiatore di esplorare tutte le potenzialità e le sfumature delle onde emotive che ogni foglio può contenere.
C’è la fase di preparazione psicofisica con la respirazione diaframmatico addominale e il contatto con la superficie della carta. Sia prima che dopo la sessione, c’è lo scambio verbale conoscitivo e conclusivo.
Successivamente, con ciascun partecipante avviene la decodificazione, ossia la lettura e non l’interpretazione, dei segni secondo il codice definito da Frascà, conseguenza di una innata curiosità analitica e pura passione per la Pittura. Il codice rappresenta una nuova grammatica dei segni, Frascà ha individuato e teorizzato l’alfabeto di questa lingua preverbale, apparentemente non-sense, che chiama PsicoNologia: psicologia dell’icona; offrendo una soluzione diventata metodo, al fine di comprendere e comunicare attraverso i tratti del segno libero e liberatorio.
Gli scarabocchi sono le tracce che lasciamo per attrito.»
Lo Scarabocchio come linguaggio dell’anima
Programmato dal 20 al 23 agosto, “Scarabocchio Sotto le Stelle” è una vera e propria avventura che offre una profonda immersione nella pratica artistica dello scarabocchio. I partecipanti avranno l’opportunità di esplorare non solo il proprio lato creativo, ma anche di gettare uno sguardo curioso all’interno dei loro mondi interiori.
Il laboratorio residenziale è progettato per essere un viaggio di trasformazione interiore. Attraverso l’atto meditativo e liberatorio dello scarabocchio, si apriranno porte inaspettate verso la comprensione di sé stessi e degli altri. Ogni sessione di scarabocchio sarà affiancata da momenti di condivisione, preparazione psicofisica e rilassamento, garantendo un ambiente di sostegno ed empatia. Gli organizzatori hanno previsto anche pranzi e cene in gruppo, sia nella sede dell’evento che in luoghi tipici del territorio, offrendo l’opportunità di esplorare non solo il proprio mondo interiore, ma anche i sapori locali.
L‘approccio allo scarabocchio, così come sviluppato da Nato Frascà, va oltre il semplice atto grafico. E’ un linguaggio non verbale che dà voce all’inconscio, consentendo l’emersione di emozioni profonde, dei pensieri imbrigliati, come l’indagine sperimentale di un esploratore. Ogni linea tracciata rappresenta una porzione del puzzle interiore che ci governa, un tassello in più che aiuta a comprendere meglio se stessi e il mondo.
Un’eredità di innovazione e esplorazione
Nato Frascà, l’intuizione risonante del concept scarabocchio, ha ideato un metodo che va al di là delle convenzioni artistiche. Il suo libro “L’arte, all’ombra di un’altra luce – viaggio nello Scarabocchio degli adulti attraverso la PsicoNologia” ha ispirato questo laboratorio, offrendo un approccio innovativo e rivoluzionario all’arte dell’auto-espressione e della trasformazione interiore.
“Scarabocchio Sotto le Stelle” è un invito a intraprendere un viaggio verso la conoscenza di sé attraverso il linguaggio universale dello scarabocchio. I partecipanti avranno l’opportunità di liberarsi da sovrastrutture accumulate nel corso della vita, sciogliere tensioni fisiche ed emotive, e attingere alle risorse vitali originarie che risiedono nel profondo dell’essere.
Per ulteriori dettagli sul metodo Frascà, scrivi a collezione.natofrasca@gmail.com o
visita la pagina Facebook COLLEZIONE NATO FRASCA’ Associazione Culturale
SCHEDA TECNICA:
Titolo: “Scarabocchio sotto le stelle” il laboratorio residenziale
Luogo: COLLEZIONE Nato Frascà – Largo S. Giovanni Battista 1, Penne PE
Programma:
Domenica 20/08 dalle ore 18.00 aperitivo di benvenuto
Lunedì 21/08 e Martedì 22/08 laboratorio esperienziale ore 10.00/14.00 e 17.00/21.00
Mercoledì 23/08 conclusioni e saluti ore 10.00/12.30
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