Economia

Sconto sull’Iva per acquisti di case in classe A e B

ROMA – In virtù di una disposizione prevista nella Legge di Bilancio 2023 coloro che acquisteranno un immobile per uso abitativo in classe energetica A o B potranno usufruire di una detrazione del 50% sull’Iva. Lo sconto fiscale sarà valido per immobili acquistati nel 2023 ovvero con rogito effettuato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, ma non per somme eventualmente anticipate in precedenza, e servirà a ridurre l’Irpef in 10 rate annuali di pari importo. La disposizione, che riprende una norma già in vigore negli anni 2016 e 2017, riguarda solo l’acquisto di unità immobiliari a destinazione residenziale sia come prima casa, quindi soggetta ad aliquota Iva del 4% che seconda casa, soggetta ad aliquota Iva del 10%, appartenenti a classe energetica A e B come registrato sull’attestato di prestazione energetica dell’immobile che va obbligatoriamente allegato in sede di acquisto.

L’agevolazione riguarda anche l’Iva da versare su eventuali pertinenze dell’unità immobiliare, come ad esempio un garage, a patto che l’acquisto sia effettuato in unico atto che comprenda l’abitazione e la pertinenza. L’Agenzia delle entrate ha specificato che la detrazione Iva del 50% sull’acquisto di unità residenziali può cumularsi con altre agevolazioni in materia di Irpef, come le detrazioni spettanti per interventi di ristrutturazione completa di un edificio da parte di un’impresa di costruzione.

La detrazione in tal caso sarà pari al 50% spettante sul 25% del prezzo di acquisto dell’immobile entro un massimo di 96.000 euro. In questo caso la doppia possibilità di detrazione, sull’Iva e sui costi forfettari di ristrutturazione, permette di ottenere un’agevolazione maggiore per acquistare edifici ristrutturati che quindi non implicano ulteriore consumo di suolo per la loro edificazione. Lo sconto sull’Iva dovrebbe essere cumulabile anche con il Sismabonus che, ricordiamo consistere in una detrazione fino all’85% dei costi sugli immobili ristrutturati da imprese in zone ad elevato rischio sismico ovvero zone 1, 2 e 3.

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Redazione L'Opinionista

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