Numeri, che ribadisce la sindacalista della Cisl, “non dipendono dall’attuale ministro. E’ l’effetto di una pianificazione insostenibile da parte del Ministero in questi ultimi 4 anni perché, come abbiamo più volte ribadito, le procedure assunzionali non hanno garantito la stabilizzazione di personale precario già in servizio da anni. Difatti anche per le assunzioni su quota 100 l’assenza di candidati a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento e da concorso ha reso impossibile la copertura di tutti i 4.500 posti autorizzati dal Mef riducendo di più di mille unità le assunzioni programmate”.
Per Gissi dunque “la scuola, come avviene per il pubblico impiego, deve individuare delle formule di reclutamento che tengano conto dei futuri concorsi ma anche delle decine di migliaia di domande di pensione, evitando di lasciare a centinaia di migliaia di supplenti la gestione dell’attività didattica ordinaria”.
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