“I geologi italiani entrano nelle scuole italiane con l’auspicio di porre le basi a un cambio di rotta deciso e ponderato in relazione alla cultura dei georischi. Una scelta derivante dai numerosi appelli inascoltati da parte delle istituzioni dello Stato, che dovrebbero avere nella propria agenda politica, al primo posto, la salute dei cittadini e l’incolumità pubblica”.
Queste le parole di Domenico Angelone, geologo del Consiglio Nazionale dei Geologi a proposito dell’iniziativa di divulgazione scientifica ‘La Terra vista da un professionista: a scuola con il geologo’ che si terrà il 20 ottobre dalle ore 09:00 alle 13:00 e organizzata dal CNG, con la collaborazione degli Ordini dei Geologi di 17 Regioni d’Italia.
“Un appuntamento – prosegue Angelone – che si inserisce nell’ambito della Settimana del Pianeta Terra, giunta alla quinta edizione, per ricordare il delicato equilibrio esistente tra uomo e ambiente e per ricollocare nella giusta sede tutte quelle azioni antropiche in dissonanza con un ineludibile sviluppo sostenibile”.
Il geologo evidenzia come “oramai siamo abituati quotidianamente a commemorazioni, ricorrenze e celebrazioni di giornate dedicate alle vittime di disastri naturali, nella stragrande maggioranza dei casi evitabili o quantomeno contenibili. Non facciamo mistero della nostra convinzione che, in molte occasioni, una maggiore cultura del rischio e della consapevolezza del territorio, in cui si vive, avrebbe potuto evitare tante tragedie”.
“Siamo davanti ad un bivio, – afferma Angelone – la svolta verso una scuola che deve puntare senza indugio a una riforma tale da inserire, tra gli insegnamenti principali, quello delle Scienze ambientali e della Prevenzione Civile. Dal 2015, sono state impegnate ingenti risorse per il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), finalizzate all’alfabetizzazione informatica e all’innovazione; allo stesso modo si dovrebbe procedere all’istituzione di un Piano Nazionale Educativo di Prevenzione Civile.
Sono stati stanziati – aggiunge – 1.1 miliardi di euro per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, per il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali e per la formazione dei docenti. Ma non è stato fatto nulla di concreto per rendere i nostri ragazzi consapevoli del fatto che viviamo in uno dei paesi al mondo a più alto rischio sismico, vulcanico e idrogeologico. Come sarebbe la scuola, oggi, se un impegno simile fosse confluito in un PNEPC ?” si domanda l’esperto.
“Con la legge n. 101 del 2011 è stata istituita la Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’incuria dell’uomo, quella stessa incuria che impedisce interventi decisi di formazione e informazione, a partire dalle classi delle scuole dell’infanzia, compresi i comportamenti da osservare in caso di emergenza. Se non si fa nulla di concreto nel campo della Prevenzione Civile, quelle persone sono davvero morte invano” denuncia Angelone.
A scuola con il Geologo, quindi, – conclude – “sarà un’azione che si esplicherà capillarmente e simultaneamente nelle scuole di 17 regioni italiane venerdì 20 ottobre con l’intervento di geologi professionisti che metteranno a disposizione dei ragazzi i loro saperi e la loro sensibilità verso il territorio che ci ospita. Un territorio troppo spesso violentato che, di conseguenza, reagisce in modo violento alle continue sfide dovute all’indifferenza e all’arroganza umana e, forse, anche all’ignoranza”.
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