“Le scuole – aggiunge – dovranno valutare se attivare misure per garantire la frequenza in presenza agli alunni con altri bisogni educativi speciali, qualora tali misure siano effettivamente determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da parte degli alunni coinvolti. Una particolare attenzione è stata dedicata anche al figlio di ogni key worker, ovvero di personale sanitario, direttamente impegnato nel contenimento della pandemia, e del personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali. Anche per loro devono essere valutate, tenendo conto dell’età, tutte le misure che possano consentire la frequenza della scuola in presenza, nel rispetto delle disposizioni sanitarie”, conclude la ministra.
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