Le scene ed i costumi sono di Graziella Pera, mentre le musiche originali sono di Edoardo Simeone. Sulla panchina protagonista di questo spettacolo si alternano fidanzati e mariti, mogli e amanti, artisti e personaggi alternativi, che raccontano le loro storie senza però rendersi conto di essere “monitorati” da “un sedile malizioso”, e dunque parlano dei loro incontri e più ancora degli scontri, dei litigi che li affliggono. A volte può succedere che l’amante traditore si scopre a sua volta tradito per ironia della sorte, ma quel che è certo è che non ci sono solo amori e infedeltà nei racconti della panchina: addirittura fanno la loro comparsa anche servizi segreti, complotti, tentativi di ammazzamenti, sia pure per finta.
Se la panchina volesse, nella quotidianità, potrebbe andare anche molto oltre con la sua ‘malizia’ infatti riesce a soddisfare molti. I dialoghi sulla panchina, o della panchina, costruiscono uno spettacolo veloce e frizzante, di cui bisogna seguire ogni parola, capire ogni battuta, intendere ogni allusione, “altrimenti la panchina potrebbe aversene a male…e restare muta”. Insomma, se una panchina potesse parlare.. quante cose avrebbe da raccontare!
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