In particolare – spiegano – a condizionare la nuova annata potrebbe essere il caldo umido. Non escludono infine che sulla campagna potrebbe pesare la naturale alternanza “carica” e “scarica” e un pericolo di mosca olearia. Il buon risultato della campagna 2017/2018 è attribuito soprattutto a una crescita importante delle regioni del Sud e in particolare alla Puglia che, stando a dati ancora provvisori, sembra infatti aver superato la soglia delle 200mila di tonnellate. Buoni sono considerati anche gli andamenti produttivi di Sicilia, Calabria e Abruzzo.
Contenuta nel Centro Italia la crescita produttiva di Toscana e Umbria a causa della siccità, mentre è giudicato migliore l’andamento di Lazio e Marche. Sotto il profilo dei prezzi Ismea registra invece nei primi sette mesi dell’anno una riduzione media dei listini dell’extravergine pari al 29% con una variazione che va dai 5,86 euro al chilo come media di gennaio-luglio 2017 ai 4,18 euro dello stesso periodo del 2018.
Infine l’analisi sulle varie aree geografiche del Paese prese a campione e relative alla nuova campagna olearia riferiscono, per quanto riguarda il Sud Italia, una situazione ottimale in Puglia nella zona del Salento nonostante l’irrisolta problematica Xylella e possibili difficoltà della zona nord della regione dove le nevicate di marzo hanno colpito una vasta area olivicola. Nel Centro, in Abruzzo, la situazione è buona nella fascia costiera, mentre le fasce più interne contano danni da gelo. Nel Nord la situazione è considerata “piuttosto buona”.
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