“Rabbit Hole”, com’era già accaduto con il singolo “Woman”, è inoltre accompagnato da uno speciale videoclip che è ben più di un semplice lyric video
Dopo averci stregato con il suo timbro graffiante e oscuro, Valentina Sguera aka ShE!NoThinG torna con un nuovo singolo, “Rabbit Hole”, secondo brano che anticipa l’album in uscita a febbraio. “Rabbit Hole” è un brano che l’autrice definisce “nascosto” perché fa venire voglia di muovere a tempo la testa e ballare lasciandosi andare, ma ascoltandolo più approfonditamente ci si accorge che al suo interno c’è la potente drammaticità che caratterizza tutta la musica di ShE!NoThinG.
ShE!NoThinG ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Rabbit Hole” è il tuo nuovo singolo, come nasce?
“Rabbit Hole” nasce da una riflessione sui social network, che ci hanno dato l’illusione di riempire le nostre vite, invece ci hanno reso schiavi, egocentrici e soli! La tana del coniglio metaforicamente è quel mondo parallelo che ci siamo creati dove tutto è possibile virtualmente e siamo affamati di questa voglia di “niente” perché é solo virtuale! Nel ritornello chiedo aiuto, “who’s give me a ride home” cioè chi può riportami a casa! Ho usato come metafora il coniglio perché nell’immaginario collettivo rappresenta la paura, tutti abbiamo paura di qualcosa anzi proprio nella società del benessere dove il superfluo si innalza a totem si annidano di più le paure più “superficiali” se pensiamo soltanto che negli ultimi anni anche in Italia si è affacciato il fenomeno degli Hikikomori, un termine giapponese per definire coloro che hanno deciso di ritirarsi dalla vita sociale, vivono in isolamento per sfuggire alle pressioni sociali. Una società, la nostra, che vuole sempre il massimo da ogni individuo e lo dimostra anche la vita perfetta che ognuno di noi vuol far comparire nei social. Poi casomai siamo tristi e solo ma vogliamo dimostrare al resto del mondo che non è così per non risultare “sfigati”, io lo trovo assurdo!
Si tratta del secondo brano che anticipa l’album in uscita a febbraio. Ci puoi dare qualche anticipazione?
L’album che uscirà a febbraio si chiama “The Cracks of the soul”, ed è un album crudo, sporco, imperfetto, rumoroso, abbandonato all’istinto, senza razionalità, poco formale. In una parola sola, vero.
Il brano lo definisci “nascosto”, perché?
Il brano lo definisco “nascosto” perché anche se fa venir voglia di ballare, di muovere la testa a tempo, può sembrare un brano leggero e invece porta dentro la stessa drammaticità di tutti gli altri brani dell’album.
Il singolo è accompagnato da un videoclip tipo lyric video, com’è impostato
Nel lyric video si evince proprio questa cosa, questo contrasto, soprattutto attraverso il movimento della testa del coniglio che sembra divertito. I miei lyric video non sono mai semplici video con i testi ma hanno sempre qualcosa in più, che si lega alla canzone.