Dal 6 al 15 settembre con 6 prime assolute, 9 prime nazionali, 2 produzioni originali, 4 co-produzioni, 2 progetti in residenza, 9 laboratori, torna Short Theatre
Torna a Roma dal 5 al 15 settembre “Short Theatre”, uno dei più importanti appuntamenti sul piano internazionale con le performing arts e la creazione contemporanea, giunto alla sua XIII edizione. In 10 giorni, fra La Pelanda, il Teatro Argentina, il Teatro India, le Biblioteche di Roma e alcuni spazi urbani, le creazioni di 55 fra artisti, gruppi e compagnie nazionali e internazionali con oltre 250 artisti presenti per un totale di 120 appuntamenti e uno spazio, decisamente ampio, dedicato alla formazione.
Un programma multidisciplinare che spazia dal teatro alla danza, dalla performance alle installazioni audio-video, dai concerti ai dj set e che si apre a progetti “fuori formato”, dispositivi multimediali, incontri, workshop e alcune importanti novità come il focus Panorama Roma, la programmazione musicale di Controra e la sezione Tempo Libero dedicata ai laboratori e ai percorsi formativi.
Fra gli appuntamenti principali di questa edizione:
L’anteprima il 5 settembre al Teatro India con Tiago Rodrigues che presenterà in prima assoluta l’esito finale dell’École des maitres 2018. E nei 2 giorni successivi, 6 e 7 settembre alla Pelanda in prima nazionale, Antonio e Cleopatra, spettacolo che ha segnato l’edizione 2016 del Festival d’Avignone. Attore, regista, produttore e direttore del Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona, Rodrigues mette in scena una riflessione su amore e politica fra echi shakesperiani e ricordi del colossal hollywoodiano di Joseph L. Mankiewicz con Liz Taylor e Richard Burton.
Tiago Rodrigues terrà anche una masterclass gratuita e aperta al pubblico il 7 settembre alla Pelanda. Doppia replica anche per Gala di Jérôme Bel in prima nazionale il 9 e 10 settembre al Teatro Argentina. E nell’ambito de La Francia in scena, la stagione artistica dell’Institut français Italia e dell’Ambasciata di Francia in Italia. Il 15 settembre alla Pelanda la coreografa, danzatrice e ricercatrice di origini brasiliane Ana Pi, con Le tour du monde des danses urbaines en dix villes.
La realtà indagata attraverso la danza è la prospettiva dentro la quale si inserisce anche Hope Hunt (and the ascension of Lazarus) della coreografa di Belfast Oona Doherty, in scena il 7 e l’8 settembre. Inoltre, Markus Öhrn – artista svedese di base a Berlino, restituisce un inconsueto sguardo sul colonialismo e sulla diversità nelle prospettive culturali con Bergman in Uganda. Le proiezioni dei classici del cinema nelle baraccopoli in Uganda, sempre il 7 e 8 settembre alla Pelanda.