La coesione, come ricostruisce l’Ansa, e’ la parola che Draghi pone al centro, nella formazione del suo governo. E’ coesione sociale, ma anche coesione delle forze che sosterranno l’azione dell’esecutivo. Solo con la coesione – è il ragionamento – si può dare corpo a decisioni coraggiose nel Paese. Ed è questa la ragione per cui i partiti della larghissima maggioranza confidano che il premier incaricato terrà conto delle loro sensibilità, nella scelta dei ministri. Ma sceglierà Draghi, come da sue prerogative costituzionali.
Lo farà dopo aver ponderato ogni scelta, senza mosse frettolose. E non è affatto detto che sciolga già nelle prossime ore, come i partiti si aspettano, la riserva: sempre secondo l’Ansa, Draghi potrebbe salire al Quirinale questa sera o prendersi ancora due giorni di tempo per comporre la lista e poi giurare con i suoi ministri entro la settimana. Prendersi tutto il tempo necessario, è l’indicazione che sarebbe arrivata anche dal Colle.
Con il consiglio di non aprire contrattazioni con i partiti ma comporre, dopo attento ascolto, la squadra di più alto profilo da consegnargli al momento dello scioglimento della riserva. L’ex presidente della Bce ieri ha lavorato tutto il giorno senza rompere la regola del silenzio che osserva dal momento in cui ha ricevuto l’incarico, tra la sua casa romana e la Camera. A sera, riferisce l’Ansa, i ‘luogotenenti’ dei partiti si sono sentiti tra loro appurando che nessuno era stato ufficialmente contattato.
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