Lavoro

Sicurezza per i lavoratori della Difesa, il commento di Calvisi

ROMA – “Il rischio di contrarre patologie a seguito di esposizione a fonti generatrici di radiazioni ionizzanti, è uno degli aspetti su cui è focalizzata, ormai da diversi anni, l’attenzione del Ministero della Difesa. La consapevolezza nei confronti di tale problematica ha determinato, in contesti civili e in sedimi lavorativi militari, un incremento delle attività di monitoraggio mediante misurazioni ambientali che hanno comportato, in casi sporadici, l’interdizione all’accesso dei lavoratori ad alcuni locali/ambienti di lavoro” – ha dichiarato il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi rispondendo all’interrogazione presentata dall’onorevole Tiziana Piccolo (Lega) in merito alla richiesta di notizie circa le azioni adottate dalla Difesa per contenere al massimo il rischio per la salute dei militari rappresentato dalla loro eventuale esposizione al radon.

“Per contrastare e ridurre al minimo le conseguenze da esposizione al Radon – premesso che l’Amministrazione si attiene all’obbligo della valutazione globale, nonché documentata, di tutti i potenziali fattori di nocività per la salute e la sicurezza dei propri dipendenti civili e militari – i Comandi e gli Enti della Difesa verificano sistematicamente la sussistenza di eventuali rischi che, qualora riscontrati, sono riportati nei rispettivi “Documenti di Valutazione dei Rischi”.

Tali verifiche vengono attuate per adottare con immediatezza, se necessario, tutte le opportune misure di prevenzione e di tutela, in ottemperanza anche alle “Linee guida per la prevenzione e la sorveglianza sanitaria dei dipendenti civili e militari del ministero della Difesa esposti a Radon” della Sanità Militare.

A testimonianza ulteriore di quanto una questione così delicata rivesta il massimo e doveroso interesse per la Difesa, è stato avviato dal dipendente Osservatorio Epidemiologico, con la collaborazione delle Forze armate, uno studio finalizzato a valutare l’incidenza di patologia neoplastica, polmonare e non, nel personale impiegato per un periodo non inferiore ad un anno presso Enti dove siano state riscontrate, sulla base dell’analisi redatta dal CISAM su 376 siti, potenziali criticità – in termini di superamento o di avvicinamento ai limiti superiori di sicurezza previsti – riguardo all’esposizione a rischio Radon.

Per quanto concerne, in particolare, l’Aeronautica Militare, oltre ai controlli onco-preventivi nei confronti del personale in servizio, professionalmente esposto a radiazioni ionizzanti emesse dal gas Radon in periodi antecedenti alla promulgazione delle norme di riferimento, la Forza armata ha stabilito che i controlli debbano essere estesi, previa domanda degli interessati, anche al personale attualmente in congedo che, in passato e a qualunque titolo, possa essere stato esposto a radiazioni ionizzanti.

In merito, poi, alla mappatura del gas Radon, il CISAM, sulla base delle esigenze segnalate dalle singole Forze armate all’organo programmatore di vertice interforze, effettua le rilevazioni della radioattività ambientale. Il Centro, da circa un decennio, esegue in media 55 valutazioni ogni anno; per il 2020 sono già stati pianificati 62 interventi.

La salvaguardia della salute del personale e la tutela della sicurezza negli ambienti di lavoro sono e continueranno ad essere temi per i quali non mancherà l’impegno costante e determinato del Dicastero.” – conclude Calvisi.

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