MILANO – C’è ancora attesa al Casoretto, il quartiere a nord di Milano in cui è cresciuta Silvia Romano, la cooperante rapita 18 mesi fa in Kenya e liberata sabato. Dalle prime ore dell’alba, nonostante la pioggia, molto giornalisti aspettano il suo rientro in città che potrebbe avvenire nel pomeriggio.
Sulla porta del condominio in cui abita la madre, nel frattempo, sono stati lasciati dei fiori e attaccati altri cartelli di benvenuto: ‘La terra ha davvero tanto bisogno di persone come te, grazie di esistere”, si legge su un foglio appoggiato davanti al cancello di ingresso, mentre ce ne sono altri che ringraziano “i servizi segreti italiani e il ministero degli esteri”.