“Stonehenge è il primo inedito, l’apripista di un percorso per la realizzazione del mio primo EP che mi vede in studio con Marco Canigiula, alla scoperta di una nuova me. Stonehenge è nato da una chiacchierata, da un caffè amaro e dal racconto di me stessa e delle mie passioni”
Da venerdì 8 ottobre è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Stonehenge”, il nuovo singolo di Simona Galli. Dopo anni di live e cover, “Stonehenge” è il primo inedito di Simona Galli. “Stonehenge” è di chi ricomincia e si mette in gioco, di chi è alla ricerca di se stesso. Suoni pop e un testo che descrive l’attitudine “zen” dell’autrice nei confronti della vita, parole semplici ma piene di sostanza, per lasciare volutamente spazio a chi ascolta per rivedersi in quello che racconta. Completamente autoprodotto, il testo di Stonehenge è stato scritto da Simona Galli e Marco Canigiula, mentre la musica con lo stesso Canigiula e Pietro La Terza.
Simona Galli ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Stonehenge” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
“Stonehenge” mi rappresenta e mi descrive e il primo inedito volevo fosse proprio una sorta di presentazione a tutti gli effetti. Stonehenge è nata velocemente, da una chiacchierata e da un caffè amaro, Stonehenge è di chi ricomincia e si mette in gioco, di chi è alla ricerca di se stesso.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Il mio obiettivo con la musica è raccontare e ogni canzone ha una storia e un messaggio ben preciso. Stonehenge ha un testo che racconta la mia inclinazione nei confronti della vita, parole semplici ma piene di sostanza, per lasciare spazio a chi ascolta di rivedersi in quello che racconto. Stonehenge è un inno, è di chi ricomincia e si mette in gioco, di chi è alla ricerca di se stesso, mi piace definirla un’iniezione di fiducia e di coraggio!
C’è anche un videoclip, come si caratterizza?
Si! L’idea del video è nata dalla voglia di accompagnare visivamente il significato della mia canzone. Nel videoclip ci sono due figure, io ed una ballerina. La diversità fra me è lei è condizione dell’essere umano, la contrapposizione e l’interazione. Il mondo di oggi è fatto di visibilità e volevo che Stonehenge fosse associata a una vera e propria storia.
Da un anno e mezzo circa hai intrapreso una carriera solista che ti vede interprete e autrice, come ti vedi in queste vesti?
Mi vedo proprio bene! Mi sento finalmente in linea con i miei pensieri e i miei desideri! Certo, non è stato facile, all’inizio ho dovuto cambiare abitudini, ritmi, studi e quant’altro, ma quando poi ho iniziato a vedere i primi risultati ho capito che era esattamente il momento giusto per me.