“‘Charlot’ non è solo una canzone, non è solo un’interpretazione e neanche solo un film o un personaggio cinematografico. ‘Charlot’ è un pensiero, una filosofia, un messaggio semplice ma efficace, profondo ma allo stesso tempo leggero da tramandare ad intere generazioni, un insegnamento da far arrivare a quelle persone che non lo ricordano o addirittura non lo conoscono.”, racconta Simone Tomassini.
“La vita non è un significato no, ma un desiderio…”. Io credo che questo sia il completamento di un sogno – prosegue Simone – I sogni a volte si avverano e altre no. Ecco. Questo invece è un sogno che vive e che respira, che cammina, che piange e che ride. È un sogno che parla, che esplode. Un sogno che ha un bellissimo nome: Charlot! Sapete perché ho deciso di uscire ora con Charlot? perché adesso più che mai abbiamo bisogno di una “Carezza” da Charlot… Tutti! E non potevo tenerla solo per me! Buon ascolto.”
Kiera rivela un aneddoto riguardo questo brano: “Lo scorso settembre mi chiama il mio amico Simone e mi dice: ‘proviamo ad andare a Sanremo con questo pezzo dedicato a tuo nonno?’ Accetto molto volentieri perché mi piaceva l’idea di poter portare le parole di mio nonno su un palco così importante. Purtroppo, non ce l’abbiamo fatta. Poi ci siamo sentiti qualche settimana fa e Simone mi ha detto: ‘forse questo è il momento giusto per far ascoltare questa canzone, le parole di Chaplin potrebbero essere un sollievo per questo momento di difficoltà” e io ho accettato con entusiasmo.”
Poi Kiera racconta come sia molto dispiaciuta della polemica che è nata in seguito alla pubblicità Lavazza: “Pochi giorni prima dell’uscita del nostro brano, è uscito lo spot della Lavazza e mi rendo conto, con stupore e anche un po’ di amarezza, che per molti queste parole hanno sortito l’effetto contrario. Mentre il mondo sta ancora vivendo questa terribile pandemia che ha bloccato l’intero pianeta, il discorso de ‘Il Grande Dittatore’ è più pertinente che mai, con il suo messaggio d’amore. Questo è il motivo per cui sono rimasta sorpresa dalle polemiche e critiche che Lavazza ha ricevuto per aver usato questo bellissimo discorso nel suo nuovo spot pubblicitario. Sono felicissima che usino le potenti parole di mio nonno per diffondere un messaggio di bontà e unità. Come può essere una cosa negativa? Tutti noi stiamo sentendo gli effetti del virus in un modo o nell’altro. Questo è il momento per ricordare a noi stessi i veri valori e l’amore dell’umanità nei nostri cuori. Forse, a distanza di tanti anni, non siamo ancora pronti ad un discorso che parla di convivenza, tolleranza e fratellanza tra popoli e questo è molto triste”.
Il brano, prodotto da Marcello Mereu per Cello Label, é stato arrangiato e scritto per orchestra da Alessandro Cirone, registrato da Antonio Aki Chindamo presso Auditoria records, mixing di Raffaele Stefani e mastering di Giovanni Versari – La maestà.
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