Sindacati taxi, iscrizione ruolo provincia resta primo requisito

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taxi cittàROMA – “L’odierna sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale che disciplina il trasporto pubblico non di linea in Umbria, si inserisce nel solco di quanto già precedentemente stabilito per un simile provvedimento relativo a una legge approvata dalla regione Molise che imponeva l’obbligo ritenuti illegittimo di residenza nel proprio territorio per partecipare a bandi per il rilascio di nuovi titoli autorizzativi taxi e noleggio con conducente”. E’ quanto dichiarano in una nota Unica Taxi CGIL, UGL Taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unione Artigiani, Uritaxi, USB Taxi, Consultaxi, Fast Confsal Taxi, Sitan, Unimpresa, ATI Taxi e Associazione Tutela Legale Taxi.

“Come però affermato anche nel comunicato della Corte costituzionale, l’iscrizione nello specifico ruolo provinciale resta requisito indispensabile per poter esercitare con un titolo rilasciato in quel determinato territorio, cosi come resta obbligatorio avere nello stesso una rimessa per lo svolgimento della propria attività, come ribadito nella recente sentenza del Consiglio di Stato del 28 ottobre 2024 n. 8572, anche se si può essere residenti in altro comune, pure al di fuori della regione in cui si esercita”, concludono.