Sinigallia e Albertini alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

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locandina the last man breathing

VENEZIA – Dario Albertini e Riccardo Sinigallia saranno tra i protagonisti delle Giornate degli Autori alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il prossimo 3 settembre alle ore 21.30 alla Villa degli Autori al Lido di Venezia (Lungomare Marconi, 56), verranno presentati in anteprima il videoclip “Dudù” di Riccardo Sinigallia e il corto “The Last Man Breathing”, entrambi per la regia di Dario Albertini. A rendere ancora più speciale la serata, è prevista un’esibizione di Riccardo Sinigallia che proporrà dal vivo alcuni dei brani che hanno segnato il rapporto speciale dell’artista con il cinema.

Le proiezioni del corto e del videoclip si collocheranno all’interno di una cornice speciale, di un evento tra musica e cinema che vedrà protagonisti Riccardo Sinigallia, uno dei più influenti cantautori e producer del panorama musicale italiano e Dario Albertini, uno dei registi emergenti più apprezzati, che con la sua opera prima “Manuel” ha conquistato pubblico e critica, posizionandosi come uno dei film italiani più premiati al mondo nel 2018.

“Dudù” è tratto dall’album “Ciao Cuore” (Sugar), eletto miglior disco dell’anno al ‘Top 2018’ (il referendum sui migliori album italiani del 2018). Riccardo Sinigallia ha un particolare legame con il linguaggio cinematografico e ha curato le colonne sonore di importanti film diretti da prestigiosi registi.

“È una grande soddisfazione quando mi capita di constatare che alcune persone con cui ho trascorso momenti importanti all’inizio delle nostre rispettive attività artistiche, siano oggi quelle con cui condivido maggiormente i passaggi e le scelte, come è avvenuto con Dario”, spiega l’artista. “Il video della canzone racconta una storia di quotidianità contemporanea, ripresa da prima della preparazione del palco fino al concerto del 19 febbraio al Monk di Roma; ha a che fare con il ballo libero e che unisce le vite più diverse e persone che apparentemente si somigliano poco. Nel ricordo cantato di chi lo ha insegnato a me e mio fratello quando eravamo bambini, consegnandoci, senza dircelo, la trasmissione di questa piccola conoscenza. Era una ragazza di 19 anni che venne a prendersi cura di noi nei primi anni ’80. Mi ricordo che la chiamavamo Dudù”.

Dario Albertini presenta “The Last Man Breathing” un lavoro tenuto nel cassetto per troppo tempo, un viaggio distopico, intimo e solitario, nato su pellicola ancora prima del suo acclamato esordio Manuel, presentato sempre a Venezia nel 2017. “E’ un sogno che ho fatto tempo fa.” racconta il regista – “Ho sognato un uomo solo, l’ultimo uomo sul pianeta terra. Scaraventato in un futuro distopico si accinge ad attraversare una natura ormai devitalizzata dall’inquinamento. L’uomo è l’ultimo operaio di una centrale termoelettrica. Tempo prima lessi un articolo che parlava della quantità di emissioni di CO2 prodotte dall’uomo ogni anno; circa 10 milioni di tonnellate, il dato mi colpì enormemente. Il progetto, in principio fotografico, nacque assieme ad un collettivo inglese; per poi evolversi fino a diventare questo corto.” “The Last Man Breathing” è prodotto in collaborazione con Artchivio.