Cartoni per bambini

Skifezzestories e la palestra lavoro

Ancora una volta il giovane praticante Ubaldo è alle prese con una richiesta sconcertante da parte del direttore del giornale. Intanto deve correre…eccome! Ma non solo per sport: arriverà un momento in cui deve sfuggire ad una sorte malefica. La cosa più importante sarà sempre riuscire a scrivere l’articolo per il giornale. Ce la farà? Epilogo della redazione di questo sgangherato giornale col nome rivelatore: Skifezzestories.

“Il mondo va male perché ci sono troppi muscoli nel corpo umano e troppe palestre per sviluppare i muscoli!”

Il direttore di Skifezzestories sorseggiò l’orzo e puntò il dito verso Ubaldo:

“Non interrompere. Hai visto quanti jogger e fanatici per le palestre ci sono in giro?”.

Il giovane pensò che lui parlasse così perché la moglie era iscritta ad un’ esclusiva (e carissima) palestra H24; glielo voleva far notare ma il direttore proseguì imperterrito: “La Proprietà mi sta col fiato sul collo dato che esige centomila abbonamenti entro l’anno…”.

Il povero Ubaldo immaginò una dimensione meravigliosa, in cui possedeva abbastanza soldi da comprare lui stesso tutti gli abbonamenti e andarsene da lì ma tant’è.

“Non interrompere. Segui il ragionamento. Allora sulla Terra ci sono circa sette miliardi di persone; la statistica dice che la maggior parte della popolazione è ignorante. Mettiamo che
i sapienti siano tre miliardi e gli ignoranti quattro. Noi come giornale siamo coerenti e scriviamo esclusivamente per gli ignoranti. Accidenti! E su quattro miliardi di persone non riusciamo a fare centomila abbonati?!”.

Il direttore finì l’orzo e proseguì: “Questo ragionamento è matematica, più solido di un teorema di Tolomeo. Ho cambiato la Testata ed il Logo, hai visto d’ ora in poi sarà Skifezzestories. I giovani amano la K al posto di altre consonanti perché non le sanno scrivere”.

Ubaldo voleva dire qualcosa a proposito di Tolomeo, ma non fece in tempo: “Vuoi la notizia BOOM? Segui un jogger. Che ti porterà in qualche centro sportivo di fanatici e là troverai lo scoop!”.

Il praticante voleva far notare che non era vestito sportivo ma non ci fu nulla da replicare: il direttore gli spalancò la porta come congedo.

“Rammenta, segui un jogger! Centomila abbonati!”.

Ubaldo si ritrovò quella mattina sul corso principale della città. Era abbastanza facile incrociare degli sportivi se il meteo lo permetteva; infatti di lì a poco fu superato da un signore in perfetta tuta da corsa. Molto molto veloce.

Ubaldo con i mocassini era patetico, e la polo e i pantaloni con risvolto; pareva uscito da un gruppo di autoaiuto per complessati di quarant’anni prima. Eppure la sua buona volontà lo condusse a tentare – perlomeno tentare – di seguirlo. Poi preferì marciare velocemente per non perderlo di vista.

Il jogger era già lontano una trentina di metri e Ubaldo si stava disperando perché credette di averlo perso.

Anche questa volta fu baciato dalla buona sorte: l’uomo si fermò finalmente all’entrata di un grande edificio verde.

L’ insegna luminosa diceva: palestra lavoro.

L’ uomo che correva entrò e il praticante lo seguì poco dopo.

La hall era ampia ed elegante, pareva quella di un albergo.

Una signora in divisa e cartellino accoglieva gli ospiti e dava istruzioni.

Ubaldo s’ accostò un po’ intimidito dall’ambiente e conscio di apparire inadeguato.

“ Mi scusi, è una palestra per tutti vero?”

“ Certo! Uomini, donne, ragazzi. Lei a quale corso è interessato?”

“ Corso?!”

“ Dedichiamo a tutti gli iscritti un personal trainer e trattamenti..Ma è meglio che prima legga la nostra brochure e poi deciderà”

La signora le porse un depliant colorato che Ubaldo finse di leggere con interesse. Ogni disciplina costava in un mese quanto lui guadagnava in sei mesi. Di iscriversi nemmeno a parlarne e dunque: come avrebbe fatto a scoprire la notizia BOOM dopo aver seguito lo jogger?

Semplice: si doveva infrattare, entrare nelle segrete nei corridoi e nei sottoscala della Palestra Lavoro e portare alla luce sorprendenti segreti.

Infatti s’intrufolò nel corridoio periferico e ravvide cabine per sauna, centro attrezzi, piscine riscaldate. Mentre stava aprendo la porta di uno stanzino che gli parve interessante, una voce squillante lo bloccò: “ Ehi, che ci fa qui?? Gli estranei non accedono!”

“ Ehm stavo … stavo cercando la mia sala allenamento…”

Due persone alte ed atletiche lo fronteggiarono, un ragazzo e una ragazza. Erano in tuta attillata rossa e tutti e due lo sovrastavano di dieci centimetri.

“ Ecco io… Oh ma è questa accanto la mia palestra, seguo l’ indicazione che…”

La ragazza con occhi chiari da sembrare cristallo lo fulminò:

“ Che racconti scarabocchio. Non vedi che è la palestrina per i ragazzi ?!”

Infatti nella sala erano schierati in ordine piccoli tappeti, pesi da tre chili e corde per saltare.

“ Oh è vero!”

Non ebbe molto tempo Ubaldo per pentirsi perché l’energumeno maschio l’aveva già sollevato da terra prendendolo per il bavero.

“ Vediamo un po’ i documenti. Ma guarda, sei della Stampa! Uno spione eh? Sai dove li mandiamo gli spioni come te?!”

La ragazza accennò verso il compagno un diniego, ma questi proseguì con fare soddisfatto:

“ Vieni con noi spione. Ti mostriamo cosa operiamo davvero. Intanto sarà l’ultima cosa che guarderai qui sulla Terra!”

L’ atleta gigante e la compagna lo trascinarono in un corridoio ad imbuto, e di seguito sul montacarichi delle attrezzature. Scendendo si aprirono alla loro vista i seminterrati. Che si presentarono ad Ubaldo non come depositi qualsiasi, erano piuttosto una centrale operativa – un laboratorio.

Quelli che sembravano colleghi dei due atleti – tutti in tuta rossa, altissimi e con occhi chiari di cristallo – erano intenti a pesare analizzare e misurare alcuni clienti della palestra.
Facevano salire uomini e donne sulla bilancia, registravano la pressione e battito cardiaco e così via.

“ È un laboratorio?”

La ragazza con gli occhi di ghiaccio rise:

“ Bravo! Indovinato. Il mio amico ti spiegherà cosa facciamo”.

“ Allora scarabocchio. Ti apriamo la mente al nostro segreto. Li vedi i nostri colleghi? Li vedi i clienti dei trainer?

Ti dico la verità: noi siamo esseri di un’altra costellazione e di un altro Pianeta. Si chiama Huterion e noi agenti scegliamo e selezioniamo di Galassia in Galassia altri esseri da portare nelle miniere di Huterion. Tanta manodopera hanno bisogno i nostri vastissimi territori. Le palestre sono delle coperture capito vero? Tutte coperture per scegliere gli umani più atletici forti sani e farli lavorare nel sottosuolo. Per questo la cordata delle nostre attività si chiama Palestra Lavoro ah ah ah!” e qui i carcerieri gli risero in faccia.

“ No lasciatemi io sono debole non ho…”

“ Certo non sei buono a lavorare nelle miniere di Huterion. Ti eliminiamo e basta perché hai ficcato il naso, imbecille”.

La fortuna di essere in quel momento tragico era che comunque il luogo si prestava a trovare attrezzi. Mentre ancora il suo carceriere alieno lo stava tenendo per il bavero la mano corse verso uno scaffale vicino, pieno di pesi.

Ubaldo afferrò il primo che gli capitò e lo sferrò sul collo dell’atleta. Questi barcollò ed Ubaldo finalmente libero fuggì.

Atterrito correva alla rinfusa, s’ accoccolò in un sottoscala e telefono’ al giornale:

“Direttoremistannorapendononsonotrainersonofalsepalestre Devoscappareeunacoperturadihuterionmiaiutiiii!!!”

Il direttore capì solo devo scappare mi aiuti e s’ innervosì:

“ Dove vai furbetto? Una scusa per andare in ferie eh? Guarda che non ti pago nessuna trasferta! Mandami l’ articolo entro stasera!” e buttò giù con forza la cornetta. “ Tengo un aiutante incapace. Ma dove è andata mia moglie? Cavolo è da stamattina che è sparita e non risponde al telefono”. Poi il direttore si ricordò che la moglie lo aveva salutato in mattinata dicendogli che andava in palestra per un paio d’ore. “ Altro che due ore! Sono le otto di sera! Ma che è ancora in palestra? Non ci posso credere” .

Decise allora di andarla a cercare là, e di riaccompagnarla a casa. Dopo una mezz’ora era già al parcheggio della Palestra Lavoro.

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Pubblicato da
Alice Brunner

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