Giunta al traguardo della decima edizione, Slow Fish 2021 è stata fortemente voluta dagli organizzatori, Slow Food e Regione Liguria, e da tutti i partner istituzionali – Comune di Genova e Camera di Commercio di Genova in primis – e privati – FPT Industrial, Pastificio Di Martino, QBA, Reale Mutua e Unicredit – che hanno scommesso su una delle primissime manifestazioni in presenza a livello nazionale. Un segnale di ottimismo e di ripartenza lanciato a tutti i soggetti legati a questo evento e a ciò che esso rappresenta. Innanzitutto il mondo della piccola pesca italiano e la rete Slow Fish a livello internazionale che si riconosce nella visione di Slow Food, ma anche la ristorazione e l’ospitalità alberghiera, tra le più colpite dalla crisi innescata dalla pandemia.
«Da sempre Slow Fish è una manifestazione di enorme rilevanza per Genova, visto l’indissolubile legame della Liguria con il mare. Il ritorno di Slow Fish a Genova, poi, coincide con la ripartenza della nostra comunità, e diventa un simbolo della nostra capacità di riprendere a vivere con un evento che non solo conferma Genova come una delle capitali del Mediterraneo, ma che deve diventare una vetrina nazionale e internazionale che porti un messaggio forte di sostenibilità, salvaguardia della biodiversità e resilienza, una dote che per noi liguri è vitale. Una delle lezioni che il Covid ci ha lasciato in eredità è che tutto il mondo è interconnesso: per ripartire serve anche e soprattutto tutelare la salute degli ecosistemi e produrre rispettando l’ambiente» dichiara Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.
«Il mondo della piccola pesca, che vive in un equilibrio già estremamente delicato per le problematiche di gestione in mare e per le storture del mercato, è tra i settori che hanno sofferto di più la crisi. Con la chiusura delle attività di ristorazione e le restrizioni imposte a mercati e fiere, molti hanno perso i principali sbocchi di mercato – dichiara Carlo Petrini, presidente di Slow Food. – Riaccendere i riflettori sulle comunità di pescatori e le risorse del mare assume oggi un significato ancora più forte per comprendere come possiamo provare a ripartire con il piede giusto dopo questa grave crisi pandemica, economica e sociale, guardando al bene comune più importante, l’acqua».
«Genova è onorata e felice – afferma Marco Bucci, Sindaco di Genova – di poter nuovamente ospitare Slow Fish, arrivata alla sua decima edizione. Questo evento si colloca a pieno titolo in quella che viene definita la blue economy, di cui la nostra città è il cuore. Continueremo a puntare sull’economia del mare, uno dei settori fondamentali su cui si basa la nostra visione di sviluppo futuro per la nostra città. Ma il mare è un bene comune che noi vogliamo e dobbiamo anche proteggere. Le cronache degli ultimi decenni parlano sempre più spesso di un atteggiamento irresponsabile nei suoi confronti. Ma se è vero che il mare è un bene comune, allora tutti abbiamo il dovere di agire nel quotidiano per salvaguardarlo e lasciarlo in ottimo stato per i nostri figli e per le generazioni future. Iniziative come Slow Fish sono preziosissime e di straordinario valore per aiutarci in questo obiettivo. Slow Fish 2021 rappresenta anche un segnale di ottimismo e di ripartenza per il ritorno dei grandi eventi in città e per tutta la filiera che ruota intorno all’economia del mare, colpita duramente dalla crisi generata dalla pandemia».
«Slow Fish è una manifestazione importantissima – spiega il vice presidente e assessore regionale alla Pesca, Agricoltura, Marketing e Promozione Territoriale Alessandro Piana – che ha trovato a Genova il luogo d’elezione, quale emblema di quei valori da sempre connaturati con la Liguria: le buone pratiche nella pesca, la salubrità dei prodotti, la sostenibilità, l’attenzione e la salvaguardia dell’ecosistema marino. Proprio il rispetto del mare e ‘una nuova cultura dell’acqua’ connotano l’edizione 2021, che vede nel mese di giugno un programma diffuso di avvicinamento all’evento in calendario a luglio. Per la Liguria significa tracciare una linea in controtendenza al periodo di difficoltà, promuovere la pesca e le nostre eccellenze, facendole conoscere sempre più e favorendo il consumo responsabile.
Slow Fish porterà anche lo storytelling di nuove prospettive legate all’ittiturismo e al pescaturismo oltre a mostrare svariati segnali positivi di ricambio generazionale, evidenti soprattutto nei rami della molluschicoltura e della pescicoltura con l’avvio di nuovi vivai sperimentali. Il comparto ittico da un lato è parte integrante delle nostre radici, dall’altro mostra ricadute fondamentali dal versante occupazionale, ambientale, turistico, ma è sempre specchio di una relazione essenziale con il contesto evolutivo naturale. Da qui, l’esigenza di una visione d’insieme che conduca alla tutela delle risorse biologiche e al sostegno economico-gestionale di un settore che più di altri ha risentito della crisi pandemica».
Come sempre il cuore di Slow Fish lega la sua anima più gastronomica all’educazione dei cittadini di tutte le età, proponendo quest’anno una narrazione incentrata sulle connessioni tra tutti i soggetti coinvolti nei Cicli dell’acqua, partendo proprio dalle buone pratiche delle comunità che hanno saputo adattarsi ai cambiamenti degli ecosistemi. Una manifestazione dal programma ricco e articolato che offre molteplici occasioni di partecipazione, dove ognuno può trovare il format più adatto ai propri interessi e alle proprie esigenze. Ecco le tappe principali.
Si comincia il 3 giugno con la conferenza inaugurale che si tiene a Genova, trasmessa in streaming su www.slowfish.it. Dal 4 al 30 giugno la manifestazione propone molti eventi digitali – Food Talk e Come si fa?, Sea Tales e Pesci fuor d’acqua, oltre alle conferenze internazionali, che affronteranno grandi temi di attualità – fruibili gratuitamente su www.slowfish.it. Mentre da Levante a Ponente la Liguria si anima di eventi fisici diffusi, organizzati in collaborazione con la rete territoriale di Slow Food Liguria: ecco allora che i cuochi liguri propongono menù ad hoc legati alla campagna Slow Fish, i produttori dei Presìdi aprono le porte delle loro aziende ai visitatori, mentre il sistema turistico regionale arricchisce il programma con tour guidati nei borghi e visite nelle città.
Dall’1 al 4 luglio a Genova ritroviamo la manifestazione a cui siamo affezionati con gli espositori, le aree istituzionali regionali che presentano le migliori esperienze del proprio territorio insieme a ristoratori e pescatori, e dei partner dell’evento, i Food truck e i birrifici, i Laboratori del Gusto e gli Appuntamenti a Tavola.
«La macchina organizzativa di questa decima edizione è dunque avviata. Abbiamo adattato i format storici di Slow Fish per rendere ogni occasione di conoscenza, degustazione, educazione, un momento da vivere in presenza e in piena sicurezza, per ricreare quel clima gioioso che per quattro giorni ci regala sempre l’appuntamento genovese» continua Daniele Buttignol, direttore generale di Slow Food Italia. «Inoltre, quest’anno Genova sarà il punto di riferimento per tutti i soci italiani. Infatti il 3 e 4 luglio si terrà il Congresso nazionale di Slow Food Italia, un momento importante per l’associazione per decidere insieme la linea politica, le progettualità fondamentali, la governance per i prossimi quattro anni. Abbiamo invitato nel capoluogo ligure oltre 250 delegati e ospiti provenienti da tutta Italia, mentre altri 500 delegati e tutti gli altri soci potranno seguire il Congresso collegandosi live con Genova».
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