Smartworking e nuove tendenze del mercato immobiliare: i dati

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MILANO – In base alle indagini condotte dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, sul segmento della prima casa, il vero trend evidente è dato dallo spostamento verso l’hinterland di Grandi Città oppure verso altre province. Infatti, chi ha la possibilità di proseguire con il lavoro da casa, ha scelto di optare per una prima casa in zone con miglior qualità abitativa visto che ha l’opportunità di raggiungere la sede di lavoro situata in città solo se necessario o poche volte a settimana.

Gli affiliati del Gruppo Tecnocasa sostengono che chi aveva la casa vacanza al mare, in montagna o al lago l’ha sfruttata soprattutto durante il lockdown grazie alla possibilità di fare smartworking. Si tratta, però, di case di proprietà. In questa ulteriore ondata di pandemia, invece, nelle località turistiche si stanno registrando richieste di affitti per la stagione estiva e, come accaduto nel corso del 2020, alcuni potenziali clienti chiedono affitti più lunghi, quindi anche per il periodo maggio e giugno. Ovviamente complice di questa tendenza è il prolungarsi dello smartworking, ma si tratta sempre di seconde case.

I valori hanno tenuto nel corso del 2020. La domanda è elevata e, dalle analisi condotte dall’Ufficio Studi Tecnocasa, si registra anche un aumento delle compravendite di casa vacanza passate del 5,8% del 2019 al 6,5% del 2020. Dopo il primo lockdown tanti hanno espresso il desiderio di acquistare la casa in località turistiche spinti anche dal timore di non potersi spostare. Il turismo di prossimità ha aiutato questo segmento che ha espresso maggiori sofferenze dove c’era una domanda prevalentemente straniera. Come l’anno scorso anche quest’anno sul turistico, in cui si muovono acquirenti non residenti e stranieri, incombe il divieto di spostamenti tra regioni. In alcune regioni, già da gennaio è iniziata la ricerca della casa in affitto per la stagione estiva e non solo.