Partendo dalla sofferenza come solitudine interiore, dolore, tragedie e malattie, ci si chiede perché si arriva a parlare di questo disagio, quale concetto sociologico c’è dietro e come sono stati analizzati e utilizzati i risultati ottenuti. E mentre Engels guarda alla sofferenza come condizione negativa riconducibile al lavoro e alle condizioni di vita degli operai londinesi, Marx parla di uomo e operaio come una merce, una risorsa per il lavoro anziché la realizzazione di sé stessi.
Del lavoro parla anche Durkheim, che vede la complicità della società ingiusta e del progresso come causa della sofferenza dell’uomo. Di tutt’altro aspetto invece James, il quale vede l’indifferenza della natura e la solitudine come disagio, mentre Zola analizza la sofferenza in chiave sanitaria, guardando quindi le malattie e i problemi di salute. Infine, Archer trova la sofferenza da una conversazione interiore, il guardarsi dentro e rendersi conto di tale malessere identificando gli elementi necessari – e mancanti – alla propria vita.
L’analisi profonda della sofferenza, dunque, aprendo una riflessione sul suo significato e su come allontanarla per vivere serenamente. Ma lascia un dubbio: è davvero possibile vivere senza sofferenza, dato che si definisce come una componente necessaria per l’uomo?
SCHEDA
Sofferenza e Condizione Umana – Guido Giarelli
Titolo: Sofferenza e condizione umana. Per una sociologia del negativo nella società globalizzata
Autore: Guido Giarelli
Genere: Società e scienze sociali, Sociologia
Casa Editrice: Rubbettino Editore
Collana: #sociologie
Pagine: 624
Codice ISBN: 9788849853360
A cura di Alessandro Bovo
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