Natura e salute. In questo momento, in cui il tema della sostenibilità sta toccando le coscienze di tutti, un segnale importante arriva anche dal progetto europeo “Passaporto Ambientale per i prodotti agroalimentari della montagna vicentina”, ideato dal Centro Studi Qualità Ambiente (CESQA) del Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII) dell’Università di Padova e finanziato dal Programma di Sviluppo Locale del GAL Montagna Vicentina, per la progettazione e la commercializzazione di nuovi prodotti agroalimentari più rispettosi dell’ambiente.
Rigoni di Asiago è tra le 7 aziende del territorio della Montagna Vicentina aderenti allo studio che, dopo aver superato con successo la verifica da parte del CSQA Certificazioni e ottenuto l’attestazione LCA secondo gli standard internazionali ISO 14040-44, presentano oggi i propri prodotti a ridotto impatto ambientale. Il progetto vanta inoltre il riconoscimento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM).
Sotto la guida del Dipartimento Patavino, Rigoni di Asiago ha valutato, dunque, gli impatti ambientali associati alla produzione della linea Tantifrutti, le sue bevande bio, dolcificate con succo di mela e ottenute con sola frutta raccolta a perfetta maturazione, che viene spremuta a freddo per preservare al meglio le proprietà e le caratteristiche organolettiche delle materie prime. L’analisi ha interessato le referenze Tantifrutti Mela, Agrumi e Zenzero e Tantifrutti Mirtillo Selvatico con Mela.
Grazie allo studio del ciclo di vita del prodotto, è stato possibile definire delle strategie di riduzione degli impatti per ottenere un “prodotto migliorato” rispetto al prodotto iniziale. L’analisi si è concentrata sui dati del prodotto realizzato dall’azienda nel 2019, valutando i miglioramenti conseguiti rispetto all’anno precedente.
Le due fasi con il maggior impatto sono risultate il packaging e il processo di produzione di Tantifrutti. Sulla base di quanto emerso, il miglioramento delle performance ambientali si è concentrato sulla revisione dell’imballaggio, che ha portato alla sostituzione del pack da tre bottigliette da 125 ml con un unico vaso da 500 ml. Questa scelta ha comportato un minor consumo di vetro (a parità di volume di succo di frutta) e una minor quantità di rifiuti generati a fine vita. Inoltre, l’intero processo produttivo è stato internalizzato presso lo stabilimento aziendale di Foza (VI), consentendo così una maggiore efficienza nei consumi energetici.
“Da anni collaboriamo con Enti e Università in attività di ricerca nel campo scientifico al fine di rendere la nostra produzione sempre più sostenibile – afferma Cristina Cossa, Marketing Manager di Rigoni di Asiago – Abbiamo aderito con entusiasmo, fin da subito, al Passaporto Ambientale, in quanto abbiamo visto in questo progetto l’opportunità di proseguire il nostro impegno nell’innovazione e, nello specifico, di certificare e rendere riconoscibile un nuovo prodotto a basso impatto ambientale. Siamo orgogliosi di essere tra le Aziende pilota di questo ambizioso studio, il quale permetterà di stilare una serie di linee guida, che potranno essere utilizzate anche da altre aziende agroalimentari interessate a una maggiore sostenibilità ambientale dei propri prodotti”.
L’adesione di Rigoni di Asiago a questa importante iniziativa conferma, ancora una volta, la vocazione sostenibile dell’Azienda vicentina, una scelta etica che incarna valori profondi quali la salvaguardia del territorio e il benessere dei consumatori, tradotta nel pay off “la natura nel cuore”.
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