I Re Del Kent ci hanno gentilmente concesso un’intervista.
“Sottocultura” è il vostro primo disco, come nasce?
Nasce dalla voglia di fare musica e/o casino. Dipende dal punto di vista. Avevamo un po’ di testi e qualche riff che volevamo buttare giù dopo l’ep e siamo arrivati al secondo capitolo dei re del kent.
Qual è l’obiettivo di questo lavoro?
L’obbiettivo era portarlo in giro per i locali. Sfiga 1 Re del Kent 0. Ci riproviamo l’anno prossimo!
È un album molto underground, com’è maturata questa impostazione?
Deriva dai generi che abbiamo sempre ascoltato ovviamente. Alternative rock, grunge, garage rock e pure un po’ metal direi.
Come nasce il vostro intento musicale e con quali intenti?
L’intento è semplicemente portare avanti una passione comune, cercando di farlo in modo sensato e trattando argomenti a cui teniamo. Allo stesso tempo perché funzioni alla base deve esserci il divertimento…sempre!
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